FINANZIARIA LE NUOVE MISURE Un esempio che viene dall’estero Il modello è quello dei trust immobiliari degli Usa. In Francia esistono dal 2003 Mattone in Borsa Meno imposte Sconti per le società specializzate in affitti
ROSARIA TALARICO
ROMA
Più trasparenza, meno tasse. È la formula studiata dai tecnici del vice
ministro per l’Economia Vincenzo Visco per rivitalizzare il settore
immobiliare, specie sul versante affitti. Approfittando della crescita
record dei prezzi registrata negli ultimi anni e cercando di evitare nuovi
scandali in un settore spesso sotto i riflettori per l’eccessiva
disinvoltura di alcune operazioni. La novità, che sarà contenuta in un
emendamento alla Finanziaria, sta in una sigla: «Siiq», Società per
investimento immobiliare quotate, una sorta di fondo aperto d’investimento
in immobili.
A rendere appetibile questa nuova forma societaria sarà il regime di
tassazione agevolata: esenzione da Ires e Irap. Il prelievo sarà invece
applicato sugli utili distribuiti e tassato in capo ai soci, gli
investitori. Se sono rappresentati da una persona fisica la ritenuta
d’imposta sarà pari al 20%, l’aliquota applicata sulle altre rendite da
capitale. Per questo le nuove società potranno essere create solo dalla data
di avvio della riforma fiscale dei redditi da capitale, il primo luglio
2007. Ma saranno previste anche esenzioni, per esempio per i fondi di
investimento complementari. Le Siiq dovranno essere specializzate in
locazioni. Potranno essere costituite ex novo oppure risultare dalla
trasformazione di società quotate esistenti. «Vedremo come verrà utilizzato
questo strumento», mette in guardia Paola Gianasso, responsabile
internazionale di Scenari immobiliari che oggi presenta il rapporto annuale
sui fondi immobiliari nel mondo. «Certo – prosegue l’esperto – le Siiq sono
dei veri attori del sistema economico che riescono a convogliare risorse
nell’immobiliare come i fondi non quotati non riescono a fare: la
legislazione fiscale favorevole incentiva le società e apre nuovi spazi ai
piccoli investitori. Ma anche lo Stato ha un beneficio dal punto di vista
dei processi di sviluppo e della rigenerazione urbana. Prima i fondi
investivano prevalentemente in uffici e centri commerciali. Ora – è la
conclusione – possiedono aree edificabili e forniscono capitali ad esempio
per il recupero dei quartieri».
In Italia il mercato ha ancora ampi margini di crescita. Basti pensare che
le società immobiliari quotate in Borsa sono solo 16 per una
capitalizzazione complessiva di circa 10 miliardi di euro. Sono invece 40 le
Sgr, con un attivo superiore a 21 miliardi di euro, che gestiscono 84 fondi
immobiliari. Rispetto a questi ultimi, le Siiq non avranno una scadenza
(prevista invece per gli attuali fondi immobiliari, anche se molto lunga).
L’introduzione di questa nuova forma societaria dovrebbe consentire, secondo
gli esperti, un miglior sfruttamento delle potenzialità del mercato evitando
al contempo che a beneficiare degli investimenti nel settore siano solo i
mercati stranieri, come Francia e Gran Bretagna dove questa formula
finanziaria è già presente.