Rosaria Talarico

"Natural born journalist"

DOMANDE E RISPOSTE L?INCHIESTA Come funzionano i «manicomi»?


a cura di Rosaria Talarico
ROMA
La commissione d?inchiesta sugli ospedali psichiatrici giudiziari ha rivelato molti abusi: che cosa sono queste strutture?
Gli ospedali psichiatrici giudiziari (gli addetti ai lavori utilizzano la sigla Opg) sono, di fatto, gli ultimi manicomi esistenti in Italia: accolgono soggetti con diverse tipologie di disturbi mentali che abbiano commesso dei reati e che per questi motivi non potrebbero essere reclusi nelle normali carceri. I detenuti sono 1479.
Qual è la loro funzione?
Le strutture, nell’intenzione del legislatore, nascono per contemperare le esigenze di cura con quelle di attenuazione della pericolosità sociale degli infermi di mente. Purtroppo negli anni le denunce sulle condizioni delle persone detenute al loro interno si sono moltiplicate. L’ultima documentata relazione è stata stilata dalla Commissione d’inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Sistema sanitario nazionale presieduta da Ignazio Marino.
Quando sono stati istituiti?
Gli ospedali psichiatrici giudiziari sono nati a metà degli Anni 70 e hanno sostituito i precedenti manicomi criminali, istituiti dal Codice Rocco negli Anni 30.
Quanti sono in Italia?
Attualmente in Italia esistono sei ospedali psichiatrici giudiziari: si trovano ad Aversa (Caserta), Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), Castiglione delle Stiviere (Mantova), Montelupo Fiorentino (Firenze), Secondigliano (Napoli) e Reggio Emilia.
Come vengono curati invece i malati «comuni»?
Dopo l?approvazione della Legge Basaglia (1980), che ha disposto la chiusura dei manicomi, i 76 manicomi attivi nel 1978 sono stati sostituiti da appositi servizi gestiti dalle Asl, tra cui 320 servizi psichiatrici ospedalieri, quasi 700 centri di igiene mentale, oltre 1300 strutture residenziali (comunità terapeutico-riabilitative, gruppi appartamenti, comunità alloggi) e poi day hospital, imprese sociali (residenziali e semiresidenziali) e centri diurni.
Qual è la situazione
dei detenuti?
I dati mostrano che su 376 internati dichiarati dimissibili per ora solo 65 sono stati effettivamente dimessi, mentre per altri 115 è stata prevista una proroga della pena. Di questi ultimi, solo 5 sono ancora detenuti perché ritenuti socialmente pericolosi, tutti gli altri non hanno varcato i cancelli degli Opg, perché non hanno ricevuto un progetto terapeutico, non hanno una comunità che li accolga o una Asl che li assista.
Quali sono le anomalie?
Alcune strutture hanno dimostrato di essere più virtuose, altre ostili o reticenti nel fornire i dati. Bisogna considerare che spesso dietro i cancelli di ciascuno degli ospedali psichiatrici giudiziari non si trovano solo autori di crimini efferati: c’è chi si è vestito da donna ed è andato davanti a una scuola, 25 anni fa, o chi, nel 1992, ha fatto una rapina da settemila lire in un’edicola, fingendo di avere una pistola in tasca. Molti hanno insomma commesso un reato di lieve entità, punibile con pochi mesi di prigione (come ad esempio l’ingiuria), senza troppa consapevolezza delle possibili ripercussioni. Inchieste di giornalisti, fotoreporter e commissioni parlamentari hanno messo in luce la situazione per nulla rispettosa della dignità umana riscontrata all’interno di queste strutture.
Cosa prevede la normativa?
Il ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario è disciplinato dall’articolo 222 del codice penale, su cui si è più volte espressa la Corte costituzionale, che con la sentenza 253/2003 ha stabilito l’illegittimità costituzionale della parte dell’articolo che «non consente al giudice di adottare, in luogo del ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario, una diversa misura di sicurezza, prevista dalla legge, idonea ad assicurare adeguate cure dell’infermo di mente e a far fronte alla sua pericolosità sociale». Più di recente, un decreto della presidenza del Consiglio dei ministri del 1° aprile 2008 ha stabilito che la gestione degli Opg passi dal ministero della Giustizia a quello della Salute. Non tutte le Regioni hanno però recepito la norma. Ad esempio la Sicilia: per l’Opg di Barcellona Pozzo di Gotto è ancora competente il Dap (il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, che fa capo al ministero di Giustizia).
Verranno chiusi gli ospedali psichiatrici giudiziari?
Sulla chiusura degli Opg si dibatte molto e da tempo. La Commissione vuole chiuderne almeno tre su sei e arrivare all’individuazione di nuove strutture a custodia attenuata da destinare al trattamento sanitario degli internati. Alla luce dei recenti fatti di cronaca che hanno coinvolto l’Opg di Montelupo Fiorentino (dove un internato è morto per aver inalato del gas) e Aversa (dove due guardie della polizia penitenziaria sono state poste agli arresti domiciliari per aver abusato di un internato transessuale), le istanze di chiusura e riforma espresse già lo scorso luglio sono ancora più urgenti.

Rosaria Talarico

Rosaria Talarico

Giornalista professionista, è laureata in Scienze della Comunicazione presso l'Università La Sapienza di Roma con una tesi sulle tecniche di intervista. Collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani (L'espresso, La Stampa, Il Foglio, Il Corriere delle Comunicazioni, Economy) occupandosi di vari settori. Scrive articoli di economia, finanza, cronaca, politica, esteri, media e tecnologia. Nel 2007 ha vinto la sezione giovani del premio Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) con il reportage sul precariato nel mondo della scuola pubblicato dal quotidiano La Stampa. In passato ha lavorato per Milano Finanza (Class Editori) e il settimanale Il Mondo (Rcs), nelle redazioni di Roma e Milano. Nel 2008 ha fatto parte dell'ufficio stampa del Ministero dei Trasporti. In precedenza, sempre nell'ambito degli uffici stampa, ha lavorato per le Camere di commercio italiane all'estero e per la società aeronautica Aérospatiale Matra Lagardère Internationale (ora Eads).

Leave a Comment


*