Angelo Rughetti: l’Anci consulente di 200 comuni per vendita immobili
Rosaria Talarico per www.ilghirlandaio.it
La vendita dei gioielli di famiglia ben si adatta ai tempi di crisi. E i comuni italiani si adeguano: tra tagli dei trasferimenti dello Stato agli enti locali, patto di stabilità e vincoli di bilancio uno dei pochi modi per far cassa, oltre a spremere con le tasse i cittadini, è vendere il patrimonio immobiliare. Molto spesso, specie nel caso delle città d’arte, si tratta di un vero e proprio tesoro, la cui entità è però misconosciuta o non pienamente sfruttata. La parola chiave è “valorizzare” cioè ristrutturare immobili storici ma fatiscenti, aggiornare destinazioni d’uso ormai superate dai tempi e autofinanziarsi in modo da incidere il meno possibile sul livello di indebitamento pubblico. Con questo spirito il comune di Roma ha siglato un protocollo d’intesa con l’Anci, l’Agenzia del Demanio e l’Agenzia del Territorio per avviare una collaborazione sulle procedure per la valorizzazione del patrimonio immobiliare capitolino. L’accordo avrà una durata biennale con la possibilità di essere rinnovato. “Il nostro compito sarà quello di cercare di portare nel gruppo di lavoro delle buone pratiche, in modo da agevolare il Comune per avere un risparmio di tempo e monetizzare quanto prima” spiega Angelo Rughetti, segretario generale dell’Anci (l’associazione che rappresenta tutti i comuni italiani). Ma il primo passo spetta al Campidoglio “che deve identificare un primo blocco di beni su cui poi noi offriremo una consulenza in tre ambiti: attività amministrativa, tecnica e finanziaria. Tutte le informazioni necessarie per far entrare un immobile nella procedura di valorizzazione. È un aiuto che possiamo dare al Comune”. E non solo a quello di Roma. “Utilizzeremo le stesse procedure anche presso altri enti” prosegue Rughetti, La novità infatti è che duecento Comuni hanno conferito l’incarico all’Anci per candidarla come aggregatore della domanda di valorizzazione. “Il nostro compito sarà quello di portare questo patrimonio presso gli investitori. Il primo a cui pensiamo è il fondo pubblico che l’Agenzia del demanio dovrà istituire, poi ci sono le sgr (società di gestione del risparmio, ndr) private che svolgono questa attività. Per i Comuni questa attività sarà vitale per la loro sopravvivenza, considerando i vincoli del patto di stabilità”. Iniziative simili di valorizzazione del patrimonio immobiliare sono state avviate a Torino, Milano e in parte anche a Parma. Un seminario interno organizzato dall’Anci a porte chiuse e riservato ad altri Comuni Italiani è stato un altro passo che entro breve porterà alla formalizzazione di quest’attività di consulenza immobiliare a favore degli enti locali. “Ci sarà una fase di studio di durata biennale in cui saranno individuati gli immobili da mettere a valore” spiegano dal comune di Roma “verranno realizzati dei progetti-pilota sull’intero patrimonio immobiliare per raggiungere un utilizzo più efficiente per gli immobili strumentali, ad esempio migliorando le performance energetiche”. Poi eventualmente si deciderà per la dismissione. Le valutazioni estimative saranno affidate a un’unità tecnica che progetterà anche dei fondi immobiliari per consentire di mettere gli immobili sul mercato. Di questa unità faranno parte il direttore generale, il direttore esecutivo e gli assessori all’urbanistica e al patrimonio. “Verrà compilata una lista di tutti gli immobili non strumentali, cioè non strettamente indispensabili per l’attività del Comune, ci sarà una realizzazione anche per quelli in cui il Campidoglio paga un affitto o che al contrario potrebbero essere affittati garantendo un reddito alle casse comunali”. È ancora presto per stilare un elenco, ma certo gli esempi non mancano: dal complesso di via Petroselli che oggi è occupato dall’anagrafe (e che potrebbe trovare forse un impiego più proficuo e vantaggioso per il Comune) alla sede della polizia municipale in via Montecatini, alla sede dell’assessorato al Commercio in via dei Cerchi. Tutte location nel cuore del centro storico. Così forse si eviteranno polemiche come quella suscitata dal cambio di destinazione d’uso dell’ormai ex cinema Etoile (un palazzo storico dei primi del Novecento situato nella centralissima piazza di San Lorenzo in Lucina) trasformato in un negozio di borse, per quanto di lusso. Louis Vuitton (marchio appartenente al colosso francese Lvmh) si è infatti aggiudicato questo spazio, che sarà il suo negozio più grande d’Europa, pagando 2,5 milioni di euro di oneri concessori per il cambio di destinazione. Soldi che verranno spesi per ripristinare la pavimentazione del Tridente. Ma che non incidono granché sull’affare immobiliare concluso dai francesi. Per questo il protocollo servirà a conoscere in maniera approfondita gli immobili, per sfruttarne a pieno le potenzialità finanziarie, in modo da rappresentare una fonte di risparmio e di reddito per l’amministrazione capitolina. L’Agenzia del demanio fornirà un contributo tecnico-specialistico e coordinerà le attività dell’unità tecnica del Comune, mentre l’Agenzia del territorio si occuperà delle valutazioni estimative e catastali.