ROSARIA TALARICO
ROMA
Alla fine il tanto paventato aumento dell?Irpef  rimane fuori dal pacchetto fiscale della manovra economica che il  consiglio dei Ministri presieduto da Mario Monti ha messo a punto  ieri. Che ha ironicamente replicato «agli economisti amici (il  riferimento è a un fondo di Alberto Alesina e Francesco Giavazzi,  pubblicato dal Corriere della Sera) che si sono fidati più delle  indiscrezioni dei giornalisti che del nostro buon senso», condannando  un presunto aumento dell?Irpef. Aumenta invece di due punti l?Iva,  mentre a diminuire saranno con tutta probabilità le agevolazioni  fiscali ma anche l?addizionale regionale dell?Irpef potrebbe salire  dallo 0,9% all?1,23%. La decisione spetterà alle Regioni.
Monti ieri  ha difeso la manovra dalle accuse di aver usato più lo strumento  dell?aumento delle tasse che non il taglio della spesa. «È sbagliato  dirlo. Ci sono certamente tasse, ma quello che abbiamo fatto in tema  di riduzione e riequilibrio del carico pensionistico va in una  direzione corretta. Ciò che conta è la natura delle spese e delle  tasse, la loro distribuzione», ha detto Monti al termine del  consiglio dei ministri. Il premier rivendica inoltre «una certa  innovazione» di questo governo per fare in modo che «le tasse in più  non gravino sui soliti noti».
Vediamo come. È stato deciso  l?incremento di due punti percentuali dell?Iva sia per quella  ordinaria al 21% (che arriverà al 23%), che per quella agevolata al  10% (che salirà al 12%). Scatterà a partire da settembre 2012 e dovrà  coprire «l?ipoteca» ereditata dalle misure fiscali decise dall?ex  ministro dell?Economia, Giulio Tremonti che dovranno portare nelle  casse dell?erario 4 miliardi nel 2012, 16 nel 2013 e 20 nel 2014. La  decisione di aumentare l?Iva ha scongiurato il rischio che si  procedesse al taglio automatico e lineare delle agevolazioni per  garantire la copertura finanziaria, così come previsto da una  clausola di salvaguardia. Riduzione, agevolazioni fiscali. Nella  manovra che si appresta ad attuare il suo successore al ministero di  via XX Settembre, tutte le agevolazioni fiscali e i benefici  assistenziali saranno soggetti all?Isee e oltre una certa soglia di  reddito non saranno più concessi.
A rischio saranno gli assegni per  gli asili nido, le esenzioni per le tasse universitarie e altri tipi  di regimi agevolati. Il ministro dei Rapporti con il Parlamento,  Piero Giarda ha affermato però che «i 4 miliardi recuperati con  l?aumento dell?Iva saranno destinati a interventi a favore delle  famiglie e delle donne». Sul fronte della lotta all?evasione fiscale.  La manovra conterrà anche alcune norme per renderla più dura ed  efficace. A partire dalla soglia per l?utilizzo del contante, fissata  a 1.000 euro. Il decreto-manovra prevede anche che gli stipendi, le  pensioni e «i compensi comunque corrisposti dalla pubblica  amministrazione di importo superiore a cinquecento euro, debbono  essere erogati con strumenti diversi dal denaro contante». Il premier  e ministro dell?Economia a interim ha negato poi qualsiasi  «possibilità di ricorrere a condoni» e che gli strumenti adottati con  la manovra puntano ad «escludere la possibilità stessa di evadere».  Ci sarà anche un prelievo una-tantum sui capitali fatti rientrare in  Italia con lo scudo fiscale, pari all?1,5%. Sempre in materia di  lotta all?evasione, il governo ha inserito altri cinque misure  cardine. È previsto il miglioramento dell?accesso del fisco ai conti  correnti bancari, movimentazione compresa. Tutte le dichiarazioni dei  redditi inserite nell?Isee saranno sottoposte a sorveglianza  speciale. Le imprese che accettano di avere una contabilità  trasparente, attraverso c/c dedidacati, avranno un rapporto  privilegiato col fisco. Ci sarà una stretta sugli studi di settore e,  infine, verrà inasprito il trattamento fiscale sulle buone uscite. 
DOSSIER/LA MANOVRA – 1 FISCO L?Iva salirà di due punti ma solo da settembre 2012 Salta l?aumento dell?Irpef, però potranno crescere le addizionali regionali
Pubblicato
in
da
Tag:
Lascia un commento