Almeno per qualcuno i conti di fine anno – e per giunta di un anno di  crisi – sono con il segno più davanti. Il settore giochi nel 2011 ha  fatto registrare una raccolta di 76,5 miliardi di euro e vincite per  57,5 miliardi: la spesa effettiva è stata, dunque, di 19 miliardi. In  tempi di manovre economiche da vampiri, l?erario dal gioco non ha che  da guadagnare. E il trend è in crescita di anno in anno.
Secondo i  dati diffusi dall?Aams (Amministrazione autonoma dei Monopoli di  Stato), il volume di affari delle scommesse e dei giochi legali in  Italia ha raggiunto i massimi livelli: nel 2010 la raccolta  complessiva è stata di oltre 60 miliardi di euro, contro i 53  dell?anno precedente. Per arrivare appunto ai 76 del 2011. In termini  assoluti, gli incassi sono cresciuti rispetto al 2010 di 15 miliardi,  con un incremento percentuale del 24,3%.
Sarà che tra cassa  integrazione, lavori precari e disoccupazione si cercano mezzi  alternativi per arrivare a fine mese. Ed ecco che la soluzione di  affidarsi alla dea bendata è condivisa da un gran numero di italiani.
Ancora una volta la crescita maggiore viene dalle New Slot e dalle  Videolotteries, che insieme (con una raccolta di 41,5 miliardi)  rappresentano il 54,2% degli incassi totali. Rispetto allo scorso  anno, a fronte di un calo delle sole slot (-6,3%), la raccolta  complessiva del segmento «macchinette» è migliorata di oltre 10  miliardi.
L?incremento maggiore è stato però registrato dal lotto  che, grazie al traino di alcuni numeri ritardatari di lungo corso, fa  segnare un +30% e si appresta a chiudere l?anno a 6,8 miliardi.  Numeri in crescita anche per il gratta-e-vinci: 10,2 miliardi contro  i 9,3 del 2010 (+9,2%).
A calare sono il Superenalotto, che supererà  di poco quota 2,1 miliardi, il – 27,7% rispetto allo scorso anno (2,9  miliardi). Un dato che si spiega considerando l?influenza dei  superjackpot sul volume di gioco: lo scorso anno c?era stato il «sei»  da 178 milioni centrato a fine ottobre 2010. In forte calo il Win for  Life, che dimezza di netto la raccolta, passando dai 600 milioni  dello scorso anno ai 285 milioni del 2011 (-52,4%). Scendono anche i  giochi a base sportiva (3,8 miliardi e in calo del 15%, anche se nel  2010 c?è stata la spinta dei mondiali di calcio, che hanno raccolto  345 milioni). La performance peggiore se la aggiudicano i giochi a  base ippica (1,37 miliardi e un -20%). Sostanzialmente stabile il  bingo, che supera 1,8 miliardi.
Il 2011 ha definitivamente consacrato  il gioco online, con una raccolta complessiva che – fra poker,  casinò, scommesse e il resto dell?offerta dei Monopoli – secondo le  stime di Agipronews, dovrebbe essere vicina ai 10 miliardi di euro.  Una cifra consistente ma che per il 92% ritorna ai giocatori sotto  forma di vincita. «Vince» anche lo Stato che incassa 180 milioni di  tasse: un anno record, con una raccolta sostanzialmente raddoppiata  (4,8 miliardi nel 2010) grazie soprattutto alla partenza del poker  cash e dei giochi da casinò a metà luglio. Rispetto allo scorso anno,  il poker nella modalità torneo ha perso il 17,4%, attestandosi a 2,4  miliardi, a vantaggio del poker cash, autentico dominatore del 2011,  con una raccolta che dovrebbe raggiungere 4,6 miliardi. Ottima  risposta dei giocatori anche nei confronti dei «casino games», che  chiuderanno il 2011 a circa 1,5 miliardi. Poker cash e casinò in  versione telematica, a fronte di incassi elevatissimi mostrano una  spesa reale tutto sommato bassa, rispettivamente 130 e 47 milioni di  euro.
Con la speranza (o forse l?illusione) che una buona giocata  aiuti a migliorare la propria condizione economica.
SCOMMESSE BILANCIO DI FINE ANNO L?Italia che cresce è quella del gioco Incassi record per il settore: 76 miliardi, 15 in più dell?anno scorso, aumento del 24 per cento sul 2010
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