Intervista Tiziano Treu Troppi controllori poca vigilanza Troppi controllori poca vigilanza
Tiziano Treu, presidente della Commissione lavoro e previdenza sociale ed
ex ministro, ha perso per caso anche lei la valigia a Fiumicino?
«No. Però so che mia figlia visita ogni weekend una capitale europea diversa
spendendo 50 euro di biglietto aereo».
Quindi?
«Le compagnie low cost sono fortemente aggressive non solo in Italia e hanno
contributo alla mobilità aerea in un modo che è senza precedenti. Le
liberalizzazioni sono utili ai consumatori».
In questi giorni non sono viste tanto di buon occhio, almeno quelle dei
servizi di terra (gli handler) all?interno degli aeroporti.
«Gli handler non sono dei marziani. Il problema riguarda tutte le attività,
non è un caso scisso dal contesto. Ma su Aeroporti di Roma pesa la carenza
di investimenti e modernizzazione di fronte a una crescita enorme del
traffico. Una situazione che è così da anni».
Il primo provvedimento per la liberalizzazione dei servizi di terra negli
aeroporti porta la sua firma.
«Sì, in effetti il primo decreto di privatizzazione dell?handling è del
1999. Ma non fu una liberalizzazione selvaggia. Infatti l?Unione Europea,
per quanto eravamo stati soft, mise l?Italia sotto procedura d?infrazione.
Avevamo dato alcune garanzie, mantenendo le stesse condizioni contrattuali
per molti anni ai dipendenti che venivano trasferiti a società esterne».
Andando a ritroso, siamo arrivati al colpevole.
«Io sono un liberalizzatore, con uno Stato che però faccia il suo dovere. Il
privato dev?essere sanzionato se non rispetta gli standard, proprio il caso
di AdR e dei Romiti che non hanno fatto investimenti adeguati e previsti nel
piano. La colpa non è certo mia».
E di chi è, la colpa?
«E? grave che chi doveva sorvegliare, cioè l?Enac, si sia accorto solo
adesso del problema».
Quali potrebbero essere le soluzioni?
«Ho proposto un?autorità dei trasporti per evitare l?attuale pluralità dei
soggetti che devono sorvegliare: l?Enac, il ministero dei Trasporti,
l?Enav…».
Quindi, lei propone la creazione dell?ennesimo organismo.
«Sì, visto che ci sono tanti controllori e poca capacità di vigilanza. Solo
rispettando le regole e non facendo ingrassare i concessionari le
liberalizzazioni sono utili ai consumatori. Un caso simile è quello di
Autostrade: concessioni per molti anni, poi quando lo Stato rileva che non
ci sono stati gli investimenti promessi inizia il rimpallo delle
responsabilità».
Così la colpa finisce ai presunti sabotatori, i lavoratori precari. Versione
aggiornata degli interinali, altra sua invenzione.
«Ma io ho sempre sostenuto che alla competizione globale non si risponde
comprimendo i diritti e le retribuzioni dei lavoratori, ma con la
competitività».
Dura farlo capire ad alcune aziende.
«La legge può combattere la precarietà. Abbiamo proposto salari minimi e
divieti alle assunzioni di tre mesi in tre mesi. Ora aspettiamo che il
protocollo diventi legge. Il sindacato, poi, faccia la sua parte. Certo,
adesso è più difficile come mestiere, ma il pubblico non può sostituirsi ai
sindacalisti vietando la concorrenza».