Rosaria Talarico

"Natural born journalist"

Il guaio è come stabilire chi batte la fiacca Parametri inesistenti


il caso
ROSARIA TALARICO
ROMA
Il sogno segreto di molti alunni (vendicarsi del prof bocciandolo senza
pietà) è davvero una fantasia adolescenziale. Gli insegnanti valutano la
preparazione dei loro studenti, spargendo lodi e insufficienze a seconda dei
casi. Ma chi si prende la briga di dare un voto all’operato dei docenti? Una
volta entrato in ruolo, infatti, l’insegnante condurrà una vita abbastanza
tranquilla sul fronte della verifica del proprio operato. E avrà buon gioco
a nascondere l’eventuale pigrizia attraverso dettagliate programmazioni e
resoconti, minuziosi quanto burocratici, del lavoro svolto. Scartoffie
magari noiose da compilare, ma che mettono al sicuro da un punto di vista
formale.
E gli studenti? Quanto sapere sarà stato travasato nelle loro menti? Non è
dato sapere cosa avviene nelle aule delle 42 mila scuole italiane. Né si
dimostra utile, come parametro per misurare la produttività, il conteggio
affannoso di questi giorni sulle assenze dei professori italiani: un
insegnante presente tutti i giorni che, una volta chiusa la porta dell’aula,
si legge il giornale o fa passare l’ora parlando al cellulare non potrà mai
essere considerato un modello di impegno. Il problema è proprio questo: oggi
non esistono parametri per stabilire chi è fannullone e chi no, e per punire
il primo. Con l’autonomia scolastica il ministero della Pubblica istruzione
si è ritrovato nell’impossibilità di fare controlli. Spetta ai presidi
sollecitare eventuali ispezioni. Tra l’altro le segnalazioni sulla
nullafacenza dei professori dovrebbero provenire dagli stessi alunni, gli
unici a sapere cosa accade davvero in classe.
Ora le cose dovrebbero cambiare. Il ministro dell’Istruzione Giuseppe
Fioroni, come ha dichiarato a questo giornale in un’intervista, si è accorto
della mancanza. Nella sua battaglia per una scuola più seria e credibile ha
riservato la sua attenzione anche al capitolo “insegnanti e produttività”.
Lo ha fatto con una direttiva firmata lo scorso 5 luglio che prevede una
valutazione della preparazione degli studenti all’inizio del ciclo
scolastico da ripetersi alla fine del corso di studi. In questo modo si
avrebbe la misura dell’effettivo lavoro svolto dai docenti.
Il compito è affidato all’Invalsi, l’Istituto nazionale per la valutazione
del sistema scolastico, diventato ente di ricerca autonomo a dicembre 2004.
Dalla bella sede di Frascati (Villa Falconieri, una delle più antiche ville
tuscolane) i ricercatori dovranno costruire un sistema di valutazione
incentrato sulla misurazione del valore aggiunto dato da ogni singola
scuola.
«E’ un compito difficile ma non siamo all’anno zero» racconta Elena Ugolini,
commissario Invalsi «La direttiva emanata per l’anno scolastico 2007-2008
dal ministro Fioroni punta oggi con decisione verso la valutazione esterna
delle scuole affidata all’Invalsi e completa il disegno istituzionale di un
sistema nazionale di istruzione incentrato su istituzioni scolastiche
autonome ma proprio per questo chiamate a render conto del proprio operato».
Per quest’anno la rilevazione degli apprendimenti sarà effettuata su un
campione di istituti, per passare già nel prossimo anno scolastico ad una
rilevazione più massiccia, tipo censimento. «La credibilità della
rilevazione degli apprendimenti non è data dal fatto che ci sia un
carabiniere a sorvegliare. Occorre la collaborazione delle scuole» dicono
dal ministero dell’Istruzione «il somministratore esterno è un segnale di
serietà ; la valutazione degli apprendimenti si fa con le scuole e non
contro le scuole, cioè con la collaborazione degli insegnanti e non contro
gli insegnanti». Una categoria che spesso lavora moltissimo senza avere
alcun riconoscimento di stipendio o di carriera. Nelle intenzioni del
ministro con la valutazione dell’operato sarà «possibile incentivare dal
punto di vista economico gli insegnanti più bravi».

Rosaria Talarico

Rosaria Talarico

Giornalista professionista, è laureata in Scienze della Comunicazione presso l'Università La Sapienza di Roma con una tesi sulle tecniche di intervista. Collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani (L'espresso, La Stampa, Il Foglio, Il Corriere delle Comunicazioni, Economy) occupandosi di vari settori. Scrive articoli di economia, finanza, cronaca, politica, esteri, media e tecnologia. Nel 2007 ha vinto la sezione giovani del premio Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) con il reportage sul precariato nel mondo della scuola pubblicato dal quotidiano La Stampa. In passato ha lavorato per Milano Finanza (Class Editori) e il settimanale Il Mondo (Rcs), nelle redazioni di Roma e Milano. Nel 2008 ha fatto parte dell'ufficio stampa del Ministero dei Trasporti. In precedenza, sempre nell'ambito degli uffici stampa, ha lavorato per le Camere di commercio italiane all'estero e per la società aeronautica Aérospatiale Matra Lagardère Internationale (ora Eads).

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