IL GRUPPO TEDESCO PRESENTERÀ IL NUOVO PIANO INDUSTRIALE DOPO L?ESTATE E.On si rafforza in Italia e scommette sul nucleare Rilevato dall?Enel l?80% delle attività italiane di Endesa
ROSARIA TALARICO
ROMA
Il colosso tedesco dell’energia E.On arriva ufficialmente in Italia con
l’acquisizione dell’80% di Endesa Italia. La nuova società si chiamerà E.On
Produzione e vi confluiranno anche le altre attività della spagnola Endesa
in Italia, inclusa una quota superiore al 30% nel progetto di costruzione
del rigassificatore Olt in Toscana. «Il piano di sviluppo verrà presentato
dopo l’estate – precisa Klaus Schaefer, amministratore delegato e presidente
di E.On Italia – e al suo interno saranno indicati gli obiettivi e le quote
di mercato». L’operazione conclusa ieri si inserisce nel contesto della più
ampia transazione che ha visto coinvolte, oltre al gruppo tedesco, anche
Enel ed Endesa.
In Italia, E.On è attiva anche negli altri due settori del mercato
elettrico: la vendita e la distribuzione. E.On fornisce direttamente gas
naturale a più di 600 mila clienti gestendo cinque società di distribuzione
del gas, concentrate nel Nord Italia (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna).
E.On è pronta a partecipare anche al nuclare in Italia. «Ma prima – avverte
Schaefer – ci deve essere la decisione da parte dell?Italia di aprire delle
centrali. «Noi operiamo in questo settore in Germania e in Svezia e siamo
disponibili ad aiutare l?Italia in questa direzione, nel caso in cui ci sia
condivisione tra politica, collettività e comunità».
E.On è il più grande gruppo energetico del mondo a capitale interamente
privato presente, con più di 88mila collaboratori, in circa trenta Paesi.e
può contare, a livello globale, su 30 milioni di clienti e un fatturato di
circa 70 miliardi di euro. Il gruppo tedesco ha un portafoglio di circa 2,5
miliardi di metri cubi di gas e contribuirà alla domanda energetica del
nostro paese con più dell’8% della capacità installata in Italia. Oltre che
dall’integrazione degli asset di Endesa Italia, la capacità di generazione
sarà rafforzata dalla messa in esercizio, entro fine 2008, dell’impianto a
ciclo combinato gas-vapore di Livorno Ferraris, nella provincia di Vercelli.
E.On, tramite l’acquisizione di Endesa Italia e di alcuni asset di Endesa
Europe, parteciperà, inoltre, al consorzio Olt (Offshore Lng Toscana), che
realizzerà al largo di Livorno un impianto di 4 miliardi di metri cubi,
equivalenti a circa il 5% del fabbisogno annuale nazionale di gas. Un
progetto, quello del rigassificatore, che secondo Schäfer «sta andando
avanti. Lo vedo come un progetto in corsa».
Sugli scontri che a livello locale spesso impediscono la costruzione di
nuovi impianti e sui vincoli burocratici imposti da ministeri, regioni e
comuni il manager tedesco è ottimista: «Non noto differenze con la Germania,
non avremmo investito in Italia se lo considerassimo un Paese peggiore di
altri sotto questo punto di vista». Mentre è un altro aspetto a preoccupare
l’amministratore delegato di E.On Italia: «Manca chiarezza sulla rete di
distribuzione del gas. E questo non facilita gli investimenti. Sarebbe
gradita una maggiore chiarezza e un’attività regolata, in particolare per
quanto riguarda le gare e le concessioni». Prioritario è anche il tema delle
infrastrutture. L’Italia ha bisogno di «infrastrutture di importazioni di
gas e di fonti diversificate».
Per il numero uno di E.On Italia, «bisogna trovare il modo di fare arrivare
il gas in Italia. È un bisogno urgente anche perché il mancato
approvvigionamento energetico ha un impatto negativo sull’industria e sullo
sviluppo economico». Proprio in questo ambito, ai tedeschi piacerebbe molto
l’idea di un gasdotto che colleghi la Germania all’Italia e che
permetterebbe non solo «di diversificare gli approvvigionamenti, ma anche di
contribuire allo sviluppo del mercato europeo dell’energia».