Rosaria Talarico

"Natural born journalist"

Lo Bello: “Va estirpato il cancro dell’assistenzialismo o il Mezzogiorno resta plebe”


ROSARIA TALARICO
ROMA
Ivanhoe Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia, i dati del rapporto Svimez mostrano una situazione sconfortante nel Mezzogiorno.
«Chi opera al Sud conosce bene questo quadro nella sua drammaticità. Ma è una situazione strutturale: la mancata crescita del Sud non è legata alla crisi, ma ad un modello di sviluppo clientelare e assistenziale che ha privilegiato la redistribuzione delle risorse pubbliche a discapito della crescita. Ora che le risorse scarseggiano paghiamo il prezzo di questa strategia fallimentare».
Eppure stando all’Istat l’economia sta ripartendo, basta vedere come vanno gli ordinativi…
«E’ un aumento che dipende dal fatto che l’economia del Centro-Nord ha una proiezione internazionale maggiore. Così la percentuale di export sul pil è sensibilmente più alta che a Sud. Un pezzo del Paese quindi riesce a cogliere parte di questa domanda internazionale. A Sud siamo concentrati sulla domanda interna ed è difficile intercettare questi spiragli di ripresa».
La Svimez parla addirittura di «rischio estinzione» per l’industria nel Mezzogiorno…
«Estinzione è una parola grossa, diciamo che è in atto un processo di ristrutturazione forte dell’industria meridionale. Ci sono nuovi mercati, c’è la concorrenza dei Paesi asiatici, c’è una selezione naturale oggi rappresentata da una contrazione della dimensione manifatturiera nel Mezzogiorno. Ma il problema è un altro».
Quale?
«Al Sud il contributo delle amministrazioni pubbliche al Pil è pari al 35%. Al Nord siamo intorno al 15%. Il Meridione soffre di una dimensione pubblica inefficiente e ipertrofica, in cui le componenti politiche sono ostili al mercato».
La colpa è solo dei politici? Gli imprenditori invece non devono fare un po’ di autocritica?
«No, sono molto realista su questo punto. Esistono pezzi del settore imprenditoriale che tendono a costruirsi mercati protetti. Il mondo dell’impresa però si è reso conto che il sistema assistenziale distrugge ricchezza a livello internazionale. C’è questa consapevolezza di cambiare e misurarsi sul mercato. Il mondo politico invece è in grande ritardo su questi temi».
Quali soluzioni propone?
«Ben vengano gli investimenti infrastrutturali e la no tax area, come propone Svimez. Ci sarebbe poi il credito di imposta verso cui dirottare parte dei fondi comunitari e andrebbero inoltre fatti investimenti ingenti sulla banda larga perché assicura la competitività a livello internazionale. Ma il vero nodo da sciogliere è un altro: ci concentriamo sul dato economico e perdiamo di vista il resto. Parlo di povertà e mobilità sociale. Il livello di povertà è tale come in nessuna grande democrazia occidentale. Si è creata una nuova plebe senza speranza, usata dalla politica per finalità elettorali e consegnata alla marginalità. Le condizioni sociali della famiglia di partenza condizionano i giovani, l’ascensore sociale non funziona e alla fine molti emigrano».

Rosaria Talarico

Rosaria Talarico

Giornalista professionista, è laureata in Scienze della Comunicazione presso l'Università La Sapienza di Roma con una tesi sulle tecniche di intervista. Collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani (L'espresso, La Stampa, Il Foglio, Il Corriere delle Comunicazioni, Economy) occupandosi di vari settori. Scrive articoli di economia, finanza, cronaca, politica, esteri, media e tecnologia. Nel 2007 ha vinto la sezione giovani del premio Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) con il reportage sul precariato nel mondo della scuola pubblicato dal quotidiano La Stampa. In passato ha lavorato per Milano Finanza (Class Editori) e il settimanale Il Mondo (Rcs), nelle redazioni di Roma e Milano. Nel 2008 ha fatto parte dell'ufficio stampa del Ministero dei Trasporti. In precedenza, sempre nell'ambito degli uffici stampa, ha lavorato per le Camere di commercio italiane all'estero e per la società aeronautica Aérospatiale Matra Lagardère Internationale (ora Eads).

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