INTERVISTA “Incomprensibile non lo fanno neanche i privati” Dettori (Cgil): troppe anomalie Pronti a ricorrere al giudice
ROSARIA TALARICO
ROMA
Rossana Dettori, segretario nazionale della Fp-Cgil (Funzione Pubblica), cosa ne pensa dei tre dipendenti licenziati a Paularo?
«Le amministrazioni per dimostrare di essere efficienti si stanno inventando di tutto».
Ma che si fa quando in cassa non ci sono soldi?
«Se fosse vero che c’è una verifica della Corte dei conti che dice di ridurre la spesa del personale non si capisce perché non abbiano voluto dare la documentazione alle organizzazioni sindacali che ne hanno fatto richiesta. Noi faremo causa».
Esistono precedenti?
«Che io sappia si tratta del primo caso. E’ vero che a causa della Finanziaria gli enti sono stati costretti a fare scelte drastiche, dalla riduzione dei servizi alla rimodulazione delle dotazioni organiche, ma senza mai arrivare il licenziamento. Questa possibilità riguarda solo i lavoratori a tempo determinato, poiché per i precari è prevista una riduzione secca del 50% del fondo destinato a pagarli».
Il sindaco ha parlato di esternalizzazione di alcuni servizi che rendono superfluo il lavoro dei tre dipendenti.
«Anche l’Associazione dei comuni italiani ha preso le distanze dalla messa in mobilità dei lavoratori. La loro critica è una cosa positiva perché probabilmente pensano che non siano state seguite le procedure. Neanche nel privato si arriva a una scelta così drastica senza aver verificato tutte le possibilità di ricollocazione del personale. È una vicenda vecchia di un anno e non sono stati in grado di risolvere il problema, non si capisce perché. Hanno evitato la ricerca di soluzioni. È come se ci fosse una ferrea volontà di mandare a casa questi tre».
Il vero motivo sarebbe un’antipatia personale più che lo zelo amministrativo?
«Questo non sono in grado di dirlo. Certo è che questo comune dal punto di vista economico è virtuoso, non ha problemi di bilancio e sta dentro ai parametri. Davvero non si capisce l’impellente bisogno di sopprimere queste tre figure. Tra l’altro, dicono i sindacati del Friuli che non è nemmeno certa la modalità con cui sono stati scelti i dipendenti da licenziare».
Cioè?
«Non è stato tenuto conto dei carichi di famiglia o dell’anzianità e vicinanza alla pensione. Sembra un accanimento. La lista non è stata costruita con i criteri che si adottano quando si mette in mobilità il personale, primo fra tutti la concertazione con i sindacati o provare a trovare una sistemazione negli enti collegati al comune. C’è poi un’altra anomalia».
Quale?
«Per ben tre volte hanno messo mano alla dotazione organica. Mentre sopprimevano alcuni posti di lavoro di fascia più bassa (operai), con un’altra delibera veniva predisposta un’assunzione in fascia predirigenziale, la più alta per gli enti locali. Mettendo insieme queste cose viene il sospetto che l’operazione venga fatta per altri motivi».
Quali sarebbero?
«Magari è una mia malignità, ma siamo di fronte a un Comune che vuole aprire una strada nuova rispetto ai rapporti sindacali e ai diritti dei lavoratori. Con il sindacato seguiremo con attenzione la vicenda legale e daremo tutto il sostegno necessario alle persone licenziate».