Rosaria Talarico

"Natural born journalist"

La Uil: in duemila Comuni aumenti fino a 50 euro Uno studio stima l’impatto del nuovo sistema per i contribuenti


ROSARIA TALARICO
ROMA
Il primo effetto dello sblocco delle addizionali è un aumento delle tasse comunali di 52 euro. Se le ultime modifiche del decreto di attuazione venissero approvate, i comuni avrebbero la possibilità di ritoccare l’addizionale Irpef di uno 0,2%. E quindi di mettere le mani in tasca ai contribuenti. A calcolare l’esborso finale per il cittadino è un’analisi della Uil. Il possibile aumento di 52 euro annui per contribuente è calcolato su un reddito medio imponibile di 26 mila euro. Sino ad oggi le amministrazioni locali che hanno deliberato l’introduzione dell’addizionale Irpef sono state 6.137.
In particolare sono 653 i comuni, di certo non i più virtuosi in termini di bilancio, ad avere applicato l’aliquota massima dello 0,8%. Mentre in 3.912 hanno adottato un’aliquota compresa tra lo 0,4% e lo 0,7%. Poco più di 1.500 comuni hanno invece un’aliquota tra lo 0,1% e lo 0,3%. Tra questi compaiono anche 20 capoluoghi di provincia (Vercelli, Savona, Verbania, Firenze, Pisa, Enna, Sassari, Udine, solo per citarne alcuni). Le ultime modifiche del decreto illustrato ieri dal ministro per la Semplificazione Calderoli si rivolgono proprio a questa fascia. Nel testo si prevede infatti che l’addizionale potrà essere sbloccata da quei comuni che abbiano un’aliquota inferiore allo 0,4%, con un «limite massimo dell’addizionale per i primi due anni» che non potrà superare tale soglia. In ogni caso, «l’addizionale non può essere istituita o aumentata in misura superiore allo 0,2% annuo».
Nessun divieto quindi per i circa duemila comuni che l’addizionale non ce l’hanno proprio, ma potrebbero decidere di introdurla nel 2011 (a titolo di esempio, tra i capoluoghi ci sono Brescia, Milano, Barletta, Venezia e Trento). Sulla base di questi numeri, simulando un aumento medio dello 0,2%, si è arrivati a calcolare un’aliquota media dello 0,55%. Una cifra che per i contribuenti significherebbe un esborso di 142 euro medi l’anno contro i 90 del 2010, con un rialzo del 57,8%.
Secondo un’elaborazione dell’ufficio studi della Cgia di Mestre, l’addizionale Irpef è adottata da poco più del 75% dei comuni italiani. L’aliquota media applicata è dello 0,4% e garantisce un gettito di 2.975 milioni di euro. A seconda delle fasce di reddito, con un incremento dell’aliquota dello 0,2% si andrebbe da un aumento di 20 euro (reddito imponibile Irpef da 10 mila euro), ai 100 euro per un reddito di 50 mila euro, per arrivare a 200 euro con un reddito da 100 mila euro l’anno.

Rosaria Talarico

Rosaria Talarico

Giornalista professionista, è laureata in Scienze della Comunicazione presso l'Università La Sapienza di Roma con una tesi sulle tecniche di intervista. Collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani (L'espresso, La Stampa, Il Foglio, Il Corriere delle Comunicazioni, Economy) occupandosi di vari settori. Scrive articoli di economia, finanza, cronaca, politica, esteri, media e tecnologia. Nel 2007 ha vinto la sezione giovani del premio Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) con il reportage sul precariato nel mondo della scuola pubblicato dal quotidiano La Stampa. In passato ha lavorato per Milano Finanza (Class Editori) e il settimanale Il Mondo (Rcs), nelle redazioni di Roma e Milano. Nel 2008 ha fatto parte dell'ufficio stampa del Ministero dei Trasporti. In precedenza, sempre nell'ambito degli uffici stampa, ha lavorato per le Camere di commercio italiane all'estero e per la società aeronautica Aérospatiale Matra Lagardère Internationale (ora Eads).

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