Rosaria Talarico

"Natural born journalist"

ROMA, LA POLEMICA DOPO LA MORTE DI QUATTRO BAMBINI NELL’INCENDIO DI UNA BARACCA Fondi ai rom, scontro Maroni-Alemanno Il Viminale: “Sorpresi per le sue richieste”. Il sindaco: così si alimenta l’emergenza


ROSARIA TALARICO
ROMA
Dopo la morte dei quattro bimbi rom arsi vivi domenica in una baracca alla periferia sud di Roma, è scontro tra Viminale e Campidoglio. La lettera inviata ieri dal sindaco Gianni Alemanno e dal prefetto Giuseppe Pecoraro non è piaciuta al ministro dell’Interno Roberto Maroni, che di fatto ha respinto al mittente la richiesta «immotivata» dei 30 milioni richiesti per l’emergenza nomadi. La replica è che sono già stati stanziati in passato 60 milioni di euro in cinque regioni (compreso il Lazio che se n’è aggiudicati 20, cui vanno aggiunti altri 12 messi a disposizione da Regione e Comune). Dal ministero ribadiscono che non esiste quindi nessuna emergenza visto che nelle riunioni periodiche successive all’approvazione del piano nomadi di Roma non erano mai state evidenziate nuove esigenze.
Alemanno non ci sta e invoca «chiarezza nell’assunzione di responsabilità»; inoltre, chiede un incontro urgente al ministro Maroni perché «non si può pensare di far finta di niente di fronte a un problema che è sotto gli occhi di tutti: non concedere nuove risorse – aggiunge – significa non voler risolvere la questione e continuare ad alimentare l’emergenza».
Se non ci fosse ostruzionismo, secondo il sindaco, in una settimana la prima tendopoli sarebbe già pronta: «Sono state individuate le aree e aspettiamo che il governo ci dica quali caserme poter utilizzare». La tendopoli da 500 tende sarebbe gestita dalla Protezione civile in attesa della costruzione di insediamenti stabili. Tre i nuovi villaggi da realizzare e un ampliamento per il campo già esistente a La Barbuta. L’allestimento della tendopoli provvisoria è però essenziale «se si vuole procedere allo sgombero di oltre cinquanta microinsediamenti abusivi» ha sottolineato il prefetto Pecoraro.
Sul fronte dell’inchiesta giudiziaria, intanto, ieri sono stati ufficialmente iscritti nel registro degli indagati i genitori dei quattro bambini, Liliana e Mirko Mircea. Il reato per cui si procede è l’abbandono di minori incapaci. Ancora in sospeso è la posizione della figlia diciottenne della coppia (a cui i genitori avrebbero affidato i bambini e che sarebbe invece uscita poco dopo di loro lasciando soli i fratellini).
«Se vogliono che vada in galera sono pronta ad andarci. Cosa devo fare? Uccidermi?» chiede in lacrime la madre, tornata ieri sul luogo della tragedia per pregare e accendere dei ceri, «mi ero allontanata solo per dieci minuti, i bambini dormivano e non erano soli, nella baracca di fronte c’erano i miei cognati». E proprio uno degli zii sostiene che non si sia trattato di un incidente: «La baracca ha preso fuoco in pochissimo tempo. C’è stata una fiammata altissima, che l’ha incenerita in un paio di minuti. Non potevamo fare nulla. L’incendio forse è stato provocato da qualcuno venuto dall’esterno». Anche la madre pensa a un’azione dolosa: «Ho chiesto alla polizia di indagare e rinnovo il mio appello agli investigatori: voglio la verità. Il braciere era fuori, lontano dalla baracca e le candele all’interno erano spente, non le avrei mai lasciate accese». E vuole nominare un avvocato per una denuncia contro ignoti. Ieri ha versato lacrime e spumante sulle ceneri della baracca, «per dissetare i morti», secondo un rito simbolico.
L’autopsia è slittata a venerdì in attesa della nomina di un giudice tutelare per i bambini, visto che è stata sospesa la patria potestà dei genitori a causa della loro posizione di indagati. Oggi a Roma è lutto cittadino per ricordare Eldeban, Raoul, Elena e Sebastian. Una veglia di preghiera si svolgerà a Santa Maria in Trastevere.

Rosaria Talarico

Rosaria Talarico

Giornalista professionista, è laureata in Scienze della Comunicazione presso l'Università La Sapienza di Roma con una tesi sulle tecniche di intervista. Collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani (L'espresso, La Stampa, Il Foglio, Il Corriere delle Comunicazioni, Economy) occupandosi di vari settori. Scrive articoli di economia, finanza, cronaca, politica, esteri, media e tecnologia. Nel 2007 ha vinto la sezione giovani del premio Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) con il reportage sul precariato nel mondo della scuola pubblicato dal quotidiano La Stampa. In passato ha lavorato per Milano Finanza (Class Editori) e il settimanale Il Mondo (Rcs), nelle redazioni di Roma e Milano. Nel 2008 ha fatto parte dell'ufficio stampa del Ministero dei Trasporti. In precedenza, sempre nell'ambito degli uffici stampa, ha lavorato per le Camere di commercio italiane all'estero e per la società aeronautica Aérospatiale Matra Lagardère Internationale (ora Eads).

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