Le Coop: contro di noi cattiveria ingiustificata L?accusa del presidente Marino
ROSARIA TALARICO
ROMA
Dopo vent?anni di presidenza è la sera più triste e amara». Luigi Marino, presidente di Confcooperative è a dir poco critico con il provvedimento inserito nella manovra che vorrebbe eliminare i vantaggi fiscali per le cooperative.
Per fare cassa tutti devono stringere la cinghia
«Non avrei mai pensato che il governo arrivasse a tanto in termini di superficialità e, mi lasci dire, di cattiveria».
Addirittura cattiveria?
«Sì, perché è un provvedimento puramente politico, non di natura fiscale o economica. Per lo Stato gli introiti ricavabili sono nulla su una manovra di 45 miliardi. Si colpisce invece un principio, si punisce l?unica forma di impresa solidaristica. Alla faccia del pluralismo imprenditoriale! E poi le tabelle utilizzate per quantificare l?ammontare dell?agevolazione sono false».
Falsi i numeri? Com?è possibile?
«Perché quando si vuole colpire qualcuno si tirano fuori anche elementi discorsivi. Le agevolazioni sono qualche decina di milioni in meno di quel che calcola il governo. Si tenta di far cassa attraverso questa manovra con importi che non corrispondono alla realtà. La nostra stima è di un decimo in meno di quello che pensano di recuperare dalle cooperative. Un provvedimento inqualificabile per colpire chi ha lavorato bene per far aumentare il reddito, con spirito mutualistico».
Le coop sono buone e il governo cattivo?
«È un dato di fatto che la cooperazione è forse l?unica forma di impresa ad aver aumentato l?occupazione e i fatturati in periodi di crisi. Il provvedimento è ispirato probabilmente da concorrenti (in modo particolare chi opera nella grande distribuzione) e dalla caparbia volontà del presidente Berlusconi di far pagare qualche conto a chi non la pensa come lui».
Le coop sono troppo rosse?
«Abbiamo superato momenti difficili durante il fascismo, supereremo anche questo. Anche se le cooperative sono state colpite al limite della loro resistenza. Se verranno messe sullo stesso piano delle società di capitali, avendo più vincoli e gli stessi oneri, sarà la vittoria di chi vuole omologare il mercato alle società di stampo lucrativo. E qualcuno nel Pdl parla di economia sociale di mercato a regnare è solo la mistificazione».
È stato convocato dal governo per discutere del provvedimento ?
«No. Mi domando cosa serva fare mega riunioni al tavolo verde di palazzo Chigi quando poi le decisioni vengono prese in una villa lontana dai palazzi delle istituzioni. Con un blitz Berlusconi è riuscito nell?intento di regolare i conti senza avere il coraggio di confrontarsi e senza incontrare i rappresentanti per verificare cifre. Siamo stati ignorati: è questo il metodo che usa il governo con le parti sociali».