Rosaria Talarico

"Natural born journalist"

PIAZZA NAVONA L?ARTE SFREGIATA Un vandalo seriale colpisce e mutila la fontana del Moro Filmato dalle telecamere: sarebbe lo stesso uomo che poi ha tirato una pietra contro la fontana di Trevi


ROSARIA TALARICO
ROMA
Non è procace né dotato di folta chioma come la bionda Anita Eckberg, che però nella fontana di Trevi si limitò a fare un bagno. L?identikit del vandalo che la scorsa notte ha danneggiato la fontana del Moro a piazza Navona (e forse anche la stessa fontana di Trevi) restituisce il ritratto di un uomo di circa 45 anni, alto 1,75, con pochi capelli, di corporatura robusta e con indosso jeans e una maglietta nera invece di un fasciante abito da sera.
I vigili del «I gruppo», grazie alle registrazioni delle telecamere intorno alla piazza sono sulle tracce dell?uomo, che potrebbe essere anche lo stesso ad aver lanciato un sampietrino alla fontana di Trevi. Del brutale gesto si è accorto un turista alle 8 di mattina in una piazza Navona quasi deserta. Ha allertato immediatamente le forze dell?ordine, indicando verso la «fontana rotta».
Gli agenti della polizia municipale hanno infatti trovato nell?acqua alcuni frammenti spezzati di uno dei quattro mascheroni che ornano la fontana. Secondo la ricostruzione resa possibile dalle immagini riprese, il vandalo avrebbe colpito dieci volte la scultura con un martello o una pietra, fino a causarne la rottura. Il tutto sarebbe durato non più di trenta secondi. La «Fontana del Moro» (1574) è tra le più antiche fontane rinascimentali di Roma, una delle tre monumentali di piazza Navona (insieme con quella dei Fiumi e a quella di Nettuno), opera di Giacomo della Porta rielaborata poi da Lorenzo Bernini che, secondo la leggenda per il volto del Moro si ispirò ai tratti, già allora molto rovinati della statua di Pasquino, dove venivano appese le «pasquinate», fogli con versi satirici. Ciò per fare un dispetto al papa Innocenzo X che non amava le cosiddette «statue parlanti» alle quali i romani appendevano le loro lamentele.
La Fontana del Moro, che si trova nella zona meridionale di piazza Navona, deve infatti il suo nome al gruppo scultoreo della vasca rappresentante un etiope in lotta con un delfino. In realtà la maggior parte delle statue che compongono la fontana, a partire dai tritoni e dalle maschere che ornano il bacino, sono solo delle copie eseguite durante un restauro nell?Ottocento mentre gli originali cinquecenteschi sono posti in alcune fontane del giardino di Villa Borghese. Tutti i pezzi recuperati dai vigili sono stati portati negli uffici della sovrintendenza per i Beni culturali e al più presto, dopo un’ulteriore verifica fissata per oggi, partiranno i lavori di restauro.
Ma gli atti vandalici, non si sono fermati ieri in piazza Navona. Forse, la stessa mano ha lanciato ieri intorno a mezzogiorno un sampietrino lungo 15 centimetri contro la fontana di Trevi. La pietra non avrebbe provocato danni, finendo adagiata nella parte destra del monumento, su uno degli scivoli che portano l’acqua nella vasca. Infine, verso sera un fermo. Stavolta, però, nei pressi del Colosseo. Un turista americano di vent?anni è stato sorpreso a scavare proprio nell?area del Colosseo, forse nel tentativo di asportarne dei pezzi. Fermato dalla polizia è stato subito accompagnato al comando per accertamenti. Ora sarà compito degli inquirenti valutare e comparare inevitabilmente i tre fatti della giornata.
Il sindaco Gianni Alemanno parla di «un atto vandalico così demenziale che è una vera e propria offesa alla nostra città». Dall?opposizione parlano di ennesimo caso di danneggiamento e secondo il Pd di Roma «ormai nella Capitale, violenza e atti teppistici dilagano. Non esistono più regole, ognuno pensa di fare ciò che vuole quasi in una sorta di Far West». Il ministro dei Beni culturali Giancarlo Galan assicura che porterà nel prossimo consiglio dei Ministri la proposta di inasprire le pene per chi commette reati di questo tipo. Di «vuoto mentale dei soliti idioti» parla, invece, il sovrintendente ai Beni culturali di Roma Capitale, Umberto Broccoli che «costringono a spese ulteriori per il restauro del patrimonio storico, spesa formalmente sopportata da Roma Capitale ma di fatto a carico di tutti i cittadini». Gli atti vandalici a Roma (e in piazza Navona, in particolare) sono stati molteplici nel corso degli anni. Il più grave risale al 1997, quando un uomo si tuffò nella fontana dei Quattro Fiumi usando come trampolino la coda di uno dei mostri marini raffigurati, che si spezzò.

Rosaria Talarico

Rosaria Talarico

Giornalista professionista, è laureata in Scienze della Comunicazione presso l'Università La Sapienza di Roma con una tesi sulle tecniche di intervista. Collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani (L'espresso, La Stampa, Il Foglio, Il Corriere delle Comunicazioni, Economy) occupandosi di vari settori. Scrive articoli di economia, finanza, cronaca, politica, esteri, media e tecnologia. Nel 2007 ha vinto la sezione giovani del premio Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) con il reportage sul precariato nel mondo della scuola pubblicato dal quotidiano La Stampa. In passato ha lavorato per Milano Finanza (Class Editori) e il settimanale Il Mondo (Rcs), nelle redazioni di Roma e Milano. Nel 2008 ha fatto parte dell'ufficio stampa del Ministero dei Trasporti. In precedenza, sempre nell'ambito degli uffici stampa, ha lavorato per le Camere di commercio italiane all'estero e per la società aeronautica Aérospatiale Matra Lagardère Internationale (ora Eads).

Leave a Comment


*