Rosaria Talarico

"Natural born journalist"

FISCO IL CONTRASTO Quadri, gioielli e asili Nel nuovo redditometro tutte le spese ai raggi X Cambiano le misure anti-evasori: cento voci per le verifiche Riguarderà 22 milioni di famiglie, si parte dai redditi 2009 Il redditometro


ROSARIA TALARICO
ROMA
Tempismo perfetto. Annunciare un formidabile strumento contro l’evasione fiscale all’indomani della notizia di ben dodici condoni che sarebbero stati inseriti dal governo nella bozza del decreto sviluppo non è semplice. La bozza circolata è stata disconosciuta, e Umberto Bossi ieri ha confermato di essere contrario. Ma Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate, si trova comunque costretto a rispondere alla domanda dei cronisti: «A me non risultano i condoni, ho letto che sono stati smentiti». Se davvero si andasse verso nuovi condoni, ad essere smentito sarebbe proprio il lavoro dell’Agenzia che si ritroverebbe a combattere l’evasione con un’arma resa in partenza inoffensiva.
Il redditometro stana-evasori, presentato ieri alla stampa e ai professionisti del settore, promette infatti ben altro: grazie a un più efficace incrocio tra le informazioni delle diverse banche dati della pubblica amministrazione e a circa cento diverse voci di spesa, sarà più facile stimare il reddito e confrontarlo con quanto effettivamente dichiarato. E non si tratta solo di beni di lusso come aerei, yacht o gioielli: a finire nel redditometro sono anche spese «innocue» come il pagamento di asili nido o master universitari, abbonamenti alla pay tv o donazioni in beneficenza. Insomma, tutto quanto possa mettere in luce una discrepanza tra quanto si dichiara e il proprio tenore di vita. Questa versione del redditometro è pensata innanzitutto come guida di autovalutazione per i contribuenti.
«Con una procedura semplicissima – ha spiegato Befera – i cittadini potranno verificare la coerenza tra il livello di spesa e il reddito dichiarato». Il software verrà sperimentato, con la collaborazione delle categorie, per un paio di mesi. L’obiettivo è che da febbraio i contribuenti possano controllare la coerenza tra le spese e quanto intendono dichiarare.
Il primo anno di riferimento per il redditometro è quello delle dichiarazioni 2010, riferite ai redditi 2009. La funzione matematica studiata prende a riferimento cinque aree geografiche (Nord-Est, Nord-Ovest, Centro, Sud, Isole), undici tipi di nuclei familiari (famiglie con figli o senza, monoparentali, nuclei giovani o meno giovani) e oltre cento voci di spesa divise in sette categorie. Si tratta, come spiega la stessa Agenzia, di «cento voci rappresentative di tutti gli aspetti della vita quotidiana». Con delle novità per quanto riguarda le categorie delle assicurazioni (responsabilità civile, incendio e furto, vita, danni, infortuni etc. ), dei contributi previdenziali (obbligatori, volontari, previdenza complementare) e degli investimenti mobiliari (azioni e obbligazioni, fondi d’investimento, derivati, certificati di deposito, valuta estera, oro e numismatica).
Le famiglie considerate sono oltre 22 milioni e verranno divise in 55 gruppi omogenei che si otterranno incrociando le undici tipologie di nuclei familiari (dai single con meno di 35 anni alle coppie con più di tre figli) alle cinque aree geografiche. Per ciascuno dei 55 gruppi omogenei le voci indicative della capacità di spesa contribuiscono in misura differenziata alla stima del reddito della famiglia. Lo strumento verrà utilizzato sia per orientare il contribuente che per potenziare l’analisi del rischio di evasione da parte dell’Agenzia delle entrate. Se il contribuente, pur consapevole della incoerenza, non modifica il comportamento, viene sicuramente selezionato per ulteriori approfondimenti, calibrati in funzione dell’entità dello scostamento tra reddito e spese. Se è basso, il fisco non procederà ad accertamenti; se lo scostamento è medio parte la prima fase del contraddittorio per approfondire le cause; se è molto elevato si procede all’accertamento. Una fatica che però potrebbe risultare inutile. Presentando il nuovo redditometro, Befera ha sottolineato: «Si tratta di uno strumento di compliance messo a disposizione dei cittadini per capire la coerenza tra reddito e spese». «Compliance» – nel gergo economico – è un termine inglese che si potrebbe tradurre con «conformità», in questo caso adeguatezza delle spese effettuate al reddito effettivamente dichiarato. Ma di compliance pare non essercene molta tra la politica dei condoni fiscali e il lavoro dei segugi antievasori.

Rosaria Talarico

Rosaria Talarico

Giornalista professionista, è laureata in Scienze della Comunicazione presso l'Università La Sapienza di Roma con una tesi sulle tecniche di intervista. Collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani (L'espresso, La Stampa, Il Foglio, Il Corriere delle Comunicazioni, Economy) occupandosi di vari settori. Scrive articoli di economia, finanza, cronaca, politica, esteri, media e tecnologia. Nel 2007 ha vinto la sezione giovani del premio Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) con il reportage sul precariato nel mondo della scuola pubblicato dal quotidiano La Stampa. In passato ha lavorato per Milano Finanza (Class Editori) e il settimanale Il Mondo (Rcs), nelle redazioni di Roma e Milano. Nel 2008 ha fatto parte dell'ufficio stampa del Ministero dei Trasporti. In precedenza, sempre nell'ambito degli uffici stampa, ha lavorato per le Camere di commercio italiane all'estero e per la società aeronautica Aérospatiale Matra Lagardère Internationale (ora Eads).

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