Il sogno di Sarang sepolto nel fango in un seminterrato
Il sogno di una vita migliore lontano dal proprio Paese è naufragato, annegato con lui, travolto da un’ondata di fango e detriti. È morto così Sarang Perera, immigrato di 32 anni dello Sri Lanka che viveva all’Infernetto, periferia Sud di Roma e una delle zone più colpite dal nubifragio che si è abbattuto ieri mattina sulla Capitale. Della villetta a due piani che ospita altre famiglie cingalesi, lui e la sua famiglia (composta dalla moglie, dalla figlioletta di tre mesi e da un bambino di un anno) occupavano il seminterrato, che si è allagato a causa delle forti piogge. «Sono arrivato troppo tardi, mi sono anche tuffato, ma lui era incastrato tra i mobili e i detriti di un muro crollato. Così ho portato in salvo la moglie e la figlia». Paolo Borrelli, un negoziante dell’Infernetto, descrive così il salvataggio della famiglia della vittima. «Quando sono entrato in casa la scala che portava al seminterrato era già inondata – racconta un altro giovane che abita nella zona e che è stato tra i primi ad intervenire – siamo riusciti a portare fuori la moglie e la figlia, lui chiedeva aiuto attraverso una grata. Gli abbiamo passato un tubo per cercare di farlo respirare, ma non ci siamo riusciti».
I sommozzatori hanno constatato che all’interno della casa l’acqua aveva raggiunto l’altezza di un metro e ottanta. «Là dentro ci saranno stati 300-400 metri cubi d’acqua», sostiene uno dei vigili del fuoco intervenuti sul posto. Sono state avviate le indagini per verificare l’abitabilità della struttura, che si è allagata a causa del maltempo. Secondo quanto rilevato dai vigili del fuoco, non si tratterebbe di un cedimento strutturale dell’edificio, ma del crollo di un tramezzo che non ha resistito alla pressione dell’acqua che aveva invaso il locale.
L’abitazione si trova in via Castel Porziano e in un primo momento era stata diffusa la notizia che a morire annegato fosse stato un anziano. La sorella di Sarang è accorsa sul posto e un gruppo di connazionali coperti con teli termici si trovava di fronte all’abitazione mentre sono iniziati ad arrivare i soccorsi. I soccorritori hanno avuto parecchie difficoltà per recuperare il corpo perché si è dovuto intervenire in mezzo al fango e ai detriti. Secondo una prima ricostruzione l’uomo era andato nel seminterrato per recuperare alcuni oggetti.
Le idrovore hanno lavorato per tutta la giornata di ieri per liberare l’area. Nella stessa zona i vigili del fuoco hanno evacuato anche diverse scuole e abitazioni a causa degli allagamenti. Sono state oltre 400 le richieste di intervento arrivate ai vigili del fuoco nella sola zona di Ostia. Per Susanna Camusso, segretario generale della Cgil «è impressionante che si possa morire per un nubifragio. Il tema del degrado delle nostre città, specie delle periferie, dimostra che è sbagliato tagliare risorse agli enti locali». La morte di questo giovane cingalese ha «molto sconvolto» il leader della Cgil che ha aggiunto: «Se non si fa la manutenzione, poi si paga» in riferimento e in polemica con l’operato della giunta guidata dal sindaco Gianni Alemanno.
In un’altra zona di Roma, a Porta Maggiore, i poliziotti hanno salvato una bimba di due anni.