Rosaria Talarico

"Natural born journalist"

La Disoccupazione Donne e giovani: niente lavoro In Italia sale anche l’indice generale (8,3%). Tra le lavoratrici, una su due è rimasta a casa


Come se non bastassero le valutazioni critiche a livello internazionale sulla situazione italiana, ieri è stato l’Istat a fornire altri numeri sull’Italia. E non sono per nulla rassicuranti. Il tasso di disoccupazione a settembre è arrivato all’8,3%, in aumento di 0,3 punti percentuali sia rispetto ad agosto che a settembre 2010: è il valore più alto da novembre 2010. Ancora più preoccupante la cifra relativa al tasso di disoccupazione giovanile che sale al 29,3%, record da gennaio 2004 (inizio delle serie storiche), con un aumento congiunturale di 1,3 punti percentuali, rispetto ad agosto. A calare è invece il tasso di occupazione (56, 9%). La situazione non migliora se si allarga lo sguardo all’Europa.
Il tasso di disoccupazione nell’area euro torna ai massimi dal lancio della valuta unica: a settembre è risalita al 10,2 per cento, secondo una stima diffusa da Eurostat, dopo molti mesi in cui la disoccupazione era rimasta ferma al 10,1 per cento. L’ente di statistica comunitario conta 16 milioni 198 mila disoccupati nell’area valutaria. Disoccupazione in aumento anche guardando all’Europa a 27. A settembre è salita al 9,7 per cento, con 23,264 milioni di disoccupati totali, dal 9,6 per cento del mese precedente. Secondo Eurostat, il mese scorso erano senza lavoro 23 milioni e 264mila persone, di cui 16 milioni e 198mila nell’area euro. Rispetto ad agosto, il numero delle persone disoccupate è aumentato di 174mila unità nei 27 e di 188mila nei 17 Paesi dell’eurozona. Tra i Paesi membri, il tasso di disoccupazione più basso è stato registrato in Austria (3,9%), Olanda (4,5%) e Lussemburgo (4,8%), mentre quello più alto in Spagna (22,6%), Grecia (17,6%, ma il dato è di luglio) e Lettonia (16,1%, il dato è relativo al secondo trimestre del 2011). Gravi sono i dati relativi a giovani e donne. La quota di italiani senza lavoro under 25 (età compresa tra i 15 e i 24 anni) risulta anche tra le più alte in Europa. La Penisola si piazza al quarto posto dopo Spagna, Slovacchia e Irlanda. Il tasso di disoccupazione giovanile, dunque, si colloca su livelli molto alti ed «i giovani – spiegano i tecnici dell’Istat – continuano ad essere penalizzati in termini di partecipazione al mercato del lavoro». La disoccupazione maschile in Italia cresce del 4,4% rispetto al mese precedente e del 3,3% nei dodici mesi; anche il numero di donne disoccupate aumenta rispetto ad agosto (+3,1%) e su base annua (+3,8%).
La situazione italiana è rispecchiata anche guardando alle cifre dell’Europa: su base annuale il tasso di disoccupazione tra gli uomini è rimasto stabile al 9,9% nell’area euro ed è sceso dal 9,6 al 9,5% nell’Ue a 27, quello tra le donne è cresciuto rispettivamente dal 10,4 al 10,6% e dal 9,7 al 9,9%. «L’Italia avrà difficoltà a crescere fintanto che, come si evince dai dati Istat, metà della popolazione femminile continuerà a non avere un posto di lavoro e a non cercarlo» è il commento del ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna. Che elenca le misure previste dal governo per contrastare il problema della disoccupazione: «E’ già stata siglata con i sindacati un’intesa per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro che consentirà maggiore flessibilizzazione del part time». Considerato poi che il cuore del problema della scarsa occupazione femminile è nel Mezzogiorno, nel piano per il Sud sono stata inserite «misure che consentiranno, attraverso incentivi fiscali, la stabilizzazione di lavoratrici precarie in zone svantaggiate e maggiore diffusione dell’apprendistato», conclude il ministro. Di diverso avviso i sindacati che sono tutti concordi nel denunciare la gravità della situazione. Cisl e Uil mettono in guardia da riforme che facilitino i licenziamenti, invece di prevedere incentivi alle aziende per assumere.
Per il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni i dati di oggi certificano che siamo in presenza di «una seria emergenza nazionale, un vero e proprio disastro cui si somma il fatto che la poca nuova occupazione è quasi totalmente precaria».

Rosaria Talarico

Rosaria Talarico

Giornalista professionista, è laureata in Scienze della Comunicazione presso l'Università La Sapienza di Roma con una tesi sulle tecniche di intervista. Collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani (L'espresso, La Stampa, Il Foglio, Il Corriere delle Comunicazioni, Economy) occupandosi di vari settori. Scrive articoli di economia, finanza, cronaca, politica, esteri, media e tecnologia. Nel 2007 ha vinto la sezione giovani del premio Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) con il reportage sul precariato nel mondo della scuola pubblicato dal quotidiano La Stampa. In passato ha lavorato per Milano Finanza (Class Editori) e il settimanale Il Mondo (Rcs), nelle redazioni di Roma e Milano. Nel 2008 ha fatto parte dell'ufficio stampa del Ministero dei Trasporti. In precedenza, sempre nell'ambito degli uffici stampa, ha lavorato per le Camere di commercio italiane all'estero e per la società aeronautica Aérospatiale Matra Lagardère Internationale (ora Eads).

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