Le aziende riscoprono ricerca e innovazione Roche, Pfizer e Novartis in testa alla classifica
È il mantra di consulenti ed economisti. Innovare è la salvezza per uscire dalla crisi e per garantirsi la sopravvivenza su mercati sempre più competitivi. L?innovazione ha però dei costi e i ritorni in termini economici invece arrivano sul lungo periodo. Per questo nella gestione delle imprese chi naviga a vista tende a tagliare proprio le spese in ricerca e sviluppo. Sicuramente un modo per ridurre i costi, ma anche le possibilità di crescita. A livello globale, la spesa per ricerca e sviluppo nell’anno 2010 è cresciuta del 9%, riprendendosi dal forte declino dell?anno precedente (-3,5%).
Rispetto al 2009, in cui la percentuale era del 41%, nel 2010 le aziende che hanno aumentato i loro investimenti sull?innovazione sono state il 68%. I dati sono tratti da uno studio («Innovation 1000») della società di consulenza strategica Booz & Company che ogni anno realizza una ricerca globale sulle mille aziende che più spendono in ricerca e sviluppo.
Nel 2010 l?Europa ha aumentato gli investimenti sull?innovazione del 5,8%, mentre il Nord America li ha aumentati del 10,5%. Ma le aree con una più rapida crescita della spesa in questo settore rimangono comunque l?India e la Cina. Nella classifica stilata da Booz & Company, le prime tre posizioni sono occupate dalle multinazionali farmaceutiche Roche, Pfizer e Novartis, seguite al quarto posto da Microsoft, la quale retrocede di due posizioni rispetto alla classifica del 2010.
Anche l?Italia ha una piccola rappresentanza in questo elenco di grandi multinazionali. Sono 11 le aziende italiane che rientrano nella classifica di Innovation 1000, due in più rispetto all?anno precedente (Exor al 66° posto e Fiat Industrial al 195°). Finmeccanica è l?unica società italiana a rientrare tra le prime 50 imprese su scala globale che hanno speso di più nell?anno 2010, con il 10,86% sulla spesa totale destinata alle strategie di innovazione. Il colosso della difesa mantiene quindi lo stesso livello di spesa in ricerca e sviluppo dell?anno precedente. Retrocessione invece per Fiat che passa dal 59° posto al 92° di quest?anno, con solo il 2,82% di spesa per l?innovazione sul fatturato complessivo.
Rispetto alla spesa totale della singola impresa, tra le aziende italiane in classifica emergono inoltre Recordati e Sorin, entrambe nel settore farmaceutico: nonostante il loro scarso posizionamento nella classifica generale, la loro spesa per l?innovazione ha costituito rispettivamente il 9,29% e l?8,57% del loro investimento totale.
In termini generali, gli investimenti in ricerca e sviluppo delle società italiane considerate sono aumentati di quasi 2 miliardi di dollari rispetto al 2009. Per la prima volta la ricerca di Booz & Company ha esaminato quanto un valore intangibile come la cultura aziendale possa influire sulla capacità delle aziende di innovare con successo, valutando anche l?impatto sui risultati economici.
Lo studio evidenzia per esempio come una spesa consistente in ricerca e sviluppo non si traduca automaticamente in innovazione. È emerso invece che la cultura aziendale ha una diretta correlazione con un effettivo sviluppo dell?innovazione: infatti il 44% delle aziende le cui strategie di innovazione corrispondono agli obiettivi di business ha ottenuto il 17% di profitto in più e aumentato del 33% il valore dell?impresa.
Tre sono i settori produttivi che più hanno speso in innovazione nel 2010: elettronica e computing, con il 28% di investimenti sulla spesa totale; farmaceutico, che ha investito il 22% e l?automotive, con un investimento del 15%. Rispetto al 2009, il settore elettronica ha soppiantato il primato del farmaceutico.
LO STUDIO DI BOOZ & CO
Boom di investimenti
dei gruppi farmaceutici
Quarto posto a Microsoft