Rosaria Talarico

"Natural born journalist"

DOSSIER/LA MANOVRA – 1 FISCO L’Iva salirà di due punti ma solo da settembre 2012 Salta l’aumento dell’Irpef, però potranno crescere le addizionali regionali


ROSARIA TALARICO
ROMA
Alla fine il tanto paventato aumento dell’Irpef rimane fuori dal pacchetto fiscale della manovra economica che il consiglio dei Ministri presieduto da Mario Monti ha messo a punto ieri. Che ha ironicamente replicato «agli economisti amici (il riferimento è a un fondo di Alberto Alesina e Francesco Giavazzi, pubblicato dal Corriere della Sera) che si sono fidati più delle indiscrezioni dei giornalisti che del nostro buon senso», condannando un presunto aumento dell’Irpef. Aumenta invece di due punti l’Iva, mentre a diminuire saranno con tutta probabilità le agevolazioni fiscali ma anche l’addizionale regionale dell’Irpef potrebbe salire dallo 0,9% all’1,23%. La decisione spetterà alle Regioni.
Monti ieri ha difeso la manovra dalle accuse di aver usato più lo strumento dell’aumento delle tasse che non il taglio della spesa. «È sbagliato dirlo. Ci sono certamente tasse, ma quello che abbiamo fatto in tema di riduzione e riequilibrio del carico pensionistico va in una direzione corretta. Ciò che conta è la natura delle spese e delle tasse, la loro distribuzione», ha detto Monti al termine del consiglio dei ministri. Il premier rivendica inoltre «una certa innovazione» di questo governo per fare in modo che «le tasse in più non gravino sui soliti noti».
Vediamo come. È stato deciso l’incremento di due punti percentuali dell’Iva sia per quella ordinaria al 21% (che arriverà al 23%), che per quella agevolata al 10% (che salirà al 12%). Scatterà a partire da settembre 2012 e dovrà coprire «l’ipoteca» ereditata dalle misure fiscali decise dall’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti che dovranno portare nelle casse dell’erario 4 miliardi nel 2012, 16 nel 2013 e 20 nel 2014. La decisione di aumentare l’Iva ha scongiurato il rischio che si procedesse al taglio automatico e lineare delle agevolazioni per garantire la copertura finanziaria, così come previsto da una clausola di salvaguardia. Riduzione, agevolazioni fiscali. Nella manovra che si appresta ad attuare il suo successore al ministero di via XX Settembre, tutte le agevolazioni fiscali e i benefici assistenziali saranno soggetti all’Isee e oltre una certa soglia di reddito non saranno più concessi.
A rischio saranno gli assegni per gli asili nido, le esenzioni per le tasse universitarie e altri tipi di regimi agevolati. Il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda ha affermato però che «i 4 miliardi recuperati con l’aumento dell’Iva saranno destinati a interventi a favore delle famiglie e delle donne». Sul fronte della lotta all’evasione fiscale. La manovra conterrà anche alcune norme per renderla più dura ed efficace. A partire dalla soglia per l’utilizzo del contante, fissata a 1.000 euro. Il decreto-manovra prevede anche che gli stipendi, le pensioni e «i compensi comunque corrisposti dalla pubblica amministrazione di importo superiore a cinquecento euro, debbono essere erogati con strumenti diversi dal denaro contante». Il premier e ministro dell’Economia a interim ha negato poi qualsiasi «possibilità di ricorrere a condoni» e che gli strumenti adottati con la manovra puntano ad «escludere la possibilità stessa di evadere». Ci sarà anche un prelievo una-tantum sui capitali fatti rientrare in Italia con lo scudo fiscale, pari all’1,5%. Sempre in materia di lotta all’evasione, il governo ha inserito altri cinque misure cardine. È previsto il miglioramento dell’accesso del fisco ai conti correnti bancari, movimentazione compresa. Tutte le dichiarazioni dei redditi inserite nell’Isee saranno sottoposte a sorveglianza speciale. Le imprese che accettano di avere una contabilità trasparente, attraverso c/c dedidacati, avranno un rapporto privilegiato col fisco. Ci sarà una stretta sugli studi di settore e, infine, verrà inasprito il trattamento fiscale sulle buone uscite.

Rosaria Talarico

Rosaria Talarico

Giornalista professionista, è laureata in Scienze della Comunicazione presso l'Università La Sapienza di Roma con una tesi sulle tecniche di intervista. Collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani (L'espresso, La Stampa, Il Foglio, Il Corriere delle Comunicazioni, Economy) occupandosi di vari settori. Scrive articoli di economia, finanza, cronaca, politica, esteri, media e tecnologia. Nel 2007 ha vinto la sezione giovani del premio Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) con il reportage sul precariato nel mondo della scuola pubblicato dal quotidiano La Stampa. In passato ha lavorato per Milano Finanza (Class Editori) e il settimanale Il Mondo (Rcs), nelle redazioni di Roma e Milano. Nel 2008 ha fatto parte dell'ufficio stampa del Ministero dei Trasporti. In precedenza, sempre nell'ambito degli uffici stampa, ha lavorato per le Camere di commercio italiane all'estero e per la società aeronautica Aérospatiale Matra Lagardère Internationale (ora Eads).

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