Rosaria Talarico

"Natural born journalist"

LIBERALIZZAZIONI I SERVIZI Il gas si separa, le ferrovie noSnam scorporata da Eni. ?Più investimenti e risparmi per gli utenti?. Rinvio sui trasporti


ROSARIA TALARICO
ROMA
Si salvano le Ferrovie, non la scampa Snam. Nel menù liberalizzazioni e concorrenza il pacchetto reti e infrastrutture occupa uno spazio importante: molti i provvedimenti che riguardano le infrastrutture strategiche e l?energia (dalle ferrovie alle autostrade, dalle reti di approvvigionamento energetico ai carburanti). Il leitmotiv è la separazione delle reti, che permetterà nuovi investimenti e risparmi per gli utenti. Almeno così sperano il premier Mario Monti e Corrado Passera, il ministro allo Sviluppo economico, alle infrastrutture e ai trasporti che ha illustrato le misure.
«Con una separazione ben pensata tra le reti e gli operatori si possono creare nuove occasioni per investimenti» sostiene Passera. È il caso ad esempio dello scorporo da Eni della società Snam (proprietaria della rete che permette la distribuzione del gas). La separazione proprietaria di Snam consentirà «nuovi investimenti e un taglio dei costi» per i cittadini. «Quello del gas – ha proseguito il ministro – è un settore dove il governo ha deciso di mettere una forte accelerazione a livello di concorrenza. Perché è forse l?elemento più rilevante del sistema e dei costi energetici del nostro Paese. Abbiamo pensato di accelerare il collegamento anche tra prezzi di mercato e del consumatore italiano con una giusta gradualità». L’unbundling (lo spacchettamento, ndr) della rete gas «non riguarderà solo Snam, ma l?intera holding».
Viene invece rimandata e demandata alla nuova Autorità dei Trasporti la questione dello scorporo tra la rete ferroviaria (gestita da Rfi) e il servizio ferroviario (Trenitalia). Antonio Catricalà, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ha sottolineato che spetterà all?Authority decidere su «che grado di operazione sarà necessario tra Rfi e servizio. Non c?è un provvedimento immediato, ma la precisa indicazione della direzione da prendere». E Passera aggiunge: «Abbiamo già un livello elevato di separazione e sarà l?Autorità a stabilire se andare oltre e in che modo per capire fino fondo come rendere efficace la separazione nel mondo ferroviario tra rete e operatore». Dunque una separazione «ammorbidita», almeno per il momento. Ma non c’è più la previsione di un decreto per indicare il livello di separazione.
La stessa Autorità dei Trasporti definirà le regole per le concessioni autostradali vigilando sulla separazione tra fornitori del servizio e infrastrutture. Arriva inoltre il price cap (tetto ai prezzi, ndr) per la definizione delle tariffe autostradali, ma solo per le nuove concessioni. Per le vecchie concessioni la metodologia di calcolo resta invariata. «L?Authority, con particolare riferimento al settore autostradale, stabilisce per le nuove concessioni sistemi tariffari dei pedaggi basati sul metodo del price cap a cadenza quinquennale per ciascuna concessione».
Nella bozza del decreto circolata nei giorni scorsi la nuova metodologia del price cap sarebbe stata applicata anche per le concessioni già in essere. Il meccanismo del price cap prevede che l?aumento dei prezzi o delle tariffe non possa superare un valore calcolato sottraendo al tasso d?inflazione sui beni di consumo una quota minima di aumento della produttività. Con questo sistema, se non si vuol veder peggiorare la propria redditività, bisogna portare la propria produttività verso livelli di crescita superiori al livello minimo richiesto.

Rosaria Talarico

Rosaria Talarico

Giornalista professionista, è laureata in Scienze della Comunicazione presso l'Università La Sapienza di Roma con una tesi sulle tecniche di intervista. Collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani (L'espresso, La Stampa, Il Foglio, Il Corriere delle Comunicazioni, Economy) occupandosi di vari settori. Scrive articoli di economia, finanza, cronaca, politica, esteri, media e tecnologia. Nel 2007 ha vinto la sezione giovani del premio Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) con il reportage sul precariato nel mondo della scuola pubblicato dal quotidiano La Stampa. In passato ha lavorato per Milano Finanza (Class Editori) e il settimanale Il Mondo (Rcs), nelle redazioni di Roma e Milano. Nel 2008 ha fatto parte dell'ufficio stampa del Ministero dei Trasporti. In precedenza, sempre nell'ambito degli uffici stampa, ha lavorato per le Camere di commercio italiane all'estero e per la società aeronautica Aérospatiale Matra Lagardère Internationale (ora Eads).

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