Rosaria Talarico

"Natural born journalist"

I tassisti: “Bloccheremo le città” Passera: “Quello che stiamo cercando di fare non è facile, ma mese dopo mese arriveranno i risultati”


ROSARIA TALARICO
ROMA
Nel giorno della Befana le varie categorie professionali considerano come carbone le liberalizzazioni che hanno trovato nella calza. E se il ministro per lo Sviluppo, Corrado Passera da Parigi ricorda che «l’Europa manca di crescita e di occupazione che non si ottengono con una bacchetta magica, servono una serie di ingranaggi. Quindi stiamo aprendo il commercio, certi settori energetici e pubblici. Non è facile, ma sono compiti che abbiamo deciso di assumere e mese dopo mese stiamo cercando di portare dei risultati». Impresa non facile nel momento in cui tassisti, farmacisti, commercianti fanno muro nel contrastare misure che vanno ad intaccare rendite di posizione accumulate nel tempo. «Uno dei peggiori nemici che abbiamo di fronte è il populismo» è la replica del ministro. «Stiamo cercando di fare delle riforme e bisogna accettare di presentare dei sacrifici. I populisti sono sempre pronti a dire che i sacrifici sono inaccettabili eppure sono necessari».
I più agguerriti sono i tassisti. «Se il parere dell’Antitrust diventerà quello del governo, siamo pronti ad occupare le città», sostiene Nicola Di Giacobbe, segretario nazionale dell’Unica Taxi della Cgil. Nella segnalazione inviata al governo e al parlamento, il Garante del mercato suggerisce «di dare la possibilità agli attuali titolari delle licenze di vedersene assegnata un’altra gratuitamente. La nuova licenza – si legge nel documento – potrebbe essere venduta, recuperando la perdita di valore del titolo originario e, comunque, l’offerta del servizio di taxi registrerebbe un miglioramento significativo». Dai rappresentanti dei tassisti chiusura totale alla proposta. Piuttosto, pensate a «regolare tutta quella parte di mercato come gli Ncc e l’abusivismo che attraverso un uso difforme delle autorizzazioni, non paga le tasse o le paga in parte» aggiunge Di Giacobbe. A sostegno delle ragioni dei tassisti Loreno Bittarelli, presidente di UriTaxi, snocciola invece alcuni dati: «Un tassista romano fa mediamente 8 corse al giorno, se si dovessero raddoppiare le licenze ne farà 4-5 al giorno. Come potranno sostenere tutte le spese di manutenzione e il costo della benzina?».
Risponde picche anche l’Unione petrolifera all’ipotesi di istituire una sorta di «acquirente unico» per i carburanti che svincoli i distributori dai contratti di esclusiva. «Gli impianti di distribuzione sono costruiti dalle società, la manutenzione viene effettuata dalle società, il marchio è della società e con tutto questo sono dati in uso gratuito al gestore perché venda la benzina di quella società – spiega il presidente Pasquale De Vita -. Non è pensabile che dopo tutto questo il gestore si vada a comprare la benzina da un’altra parte. Questo si può fare ma allora deve anche comprare l’impianto o se lo deve costruire. Così sarebbe giusto prendere la benzina dove vuole». Un allarme arriva anche da parte dei commercianti: «Il regime libero degli orari favorisce solo la grande distribuzione e spinge le piccole imprese lungo una china sempre più drammatica» racconta Marco Venturi, presidente della Confesercenti. «Oltre 100 mila negozi chiusi negli ultimi anni e un calo medio delle vendite dal 2006 al 2011 del 18%, con una perdita di oltre 300mila posti di lavoro. Non basta tenere aperta la serranda perché la gente consumi».
A loro volta i farmacisti rappresentanti da Annarosa Racca, presidente di Federfarma, sostengono di aver già dato: «Sui farmaci di fascia C il Parlamento ha già deciso di demandare la questione all’Agenzia del farmaco, che in questi giorni dovrà stilare un elenco dei medicinali che sarà possibile vendere fuori dalle farmacie. La questione è dunque stata già decisa. Liberalizziamo i farmaci da banco. La ricetta medica rimanga sempre all’interno della farmacia».
Sul fronte politico, invece, è Maurizio Gasparri (Pdl) ad alzare la voce: «Sulle liberalizzazioni bisogna agire a 360 gradi: niente sconti ai potentati dei servizi pubblici locali o dei trasporti e fine totale dei privilegi per coop e grande distribuzione. Ma non accetteremo attacchi unilaterali a professioni o taxi». E poi avverte il governo: «Attenzione ad evitare uno scontro sociale del quale il Pdl capirebbe tutte le ragioni. Causare la paralisi delle città a causa di iniziative irrilevanti sotto il profilo della crescita sarebbe una scelta errata».

Rosaria Talarico

Rosaria Talarico

Giornalista professionista, è laureata in Scienze della Comunicazione presso l'Università La Sapienza di Roma con una tesi sulle tecniche di intervista. Collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani (L'espresso, La Stampa, Il Foglio, Il Corriere delle Comunicazioni, Economy) occupandosi di vari settori. Scrive articoli di economia, finanza, cronaca, politica, esteri, media e tecnologia. Nel 2007 ha vinto la sezione giovani del premio Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) con il reportage sul precariato nel mondo della scuola pubblicato dal quotidiano La Stampa. In passato ha lavorato per Milano Finanza (Class Editori) e il settimanale Il Mondo (Rcs), nelle redazioni di Roma e Milano. Nel 2008 ha fatto parte dell'ufficio stampa del Ministero dei Trasporti. In precedenza, sempre nell'ambito degli uffici stampa, ha lavorato per le Camere di commercio italiane all'estero e per la società aeronautica Aérospatiale Matra Lagardère Internationale (ora Eads).

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