Rosaria Talarico

"Natural born journalist"

RIFIUTI EMERGENZA SANITARIA Allarme di Napolitano “Salute a rischio il governo deve agire” Napoli allo stremo. Il Capo dello Stato: deluso dal premier cui avevo espresso le mie preoccupazioni


ROSARIA TALARICO
ROMA
Sarà che è la città dove è nato e cresciuto. Sarà che, sentimentalismi a parte, la questione rifiuti a Napoli è un’emergenza nazionale a tutti gli effetti. Così ieri il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è ritornato sull’emergenza chiedendo un intervento del governo «indispensabile e urgente». E lo ha fatto attraverso le colonne del giornale di Napoli, Il Mattino. «Ho seguito con crescente preoccupazione l’aggravarsi della questione divenuta nuovamente emergenza acuta e allarmante» scrive Napolitano sul quotidiano partenopeo «a quanti mi hanno in questi giorni rivolto appello in proposito, confermo di avere espresso allo stesso presidente del Consiglio la mia inquietudine per la mancata approvazione da parte del Consiglio dei ministri, in due successive riunioni, del decreto legge che era stato predisposto». Il riferimento è a un decreto con cui si puntava a «trasformare» i rifiuti solidi urbani in rifiuti speciali per poterli quindi esportare in altre regioni. Un’astuzia formale, magari. Ma che avrebbe permesso uno smaltimento e una gestione più celere dell’emergenza. Al momento forse l’unica soluzione capace di far respirare Napoli, che soffoca sotto 2300 tonnellate d’immondizia. Il provvedimento però non ha visto mai la luce, bloccato dal ministro leghista Roberto Calderoli. E ancora mercoledì, incontrando il premier al termine della verifica parlamentare sullo stato di salute della maggioranza di governo, il presidente Napolitano aveva espresso tutta la sua preoccupazione al premier per il mancato varo delle nuove disposizioni.
Per capire cosa è successo occorre fare un passo indietro. Qualche settimana fa, durante una riunione del Consiglio dei ministri – a cui erano presenti, tra gli altri, il sottosegretario alla Presidenza Gianni Letta, il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo e il governatore della Campania Stefano Caldoro – era stata esaminata l’ipotesi del decreto. La discussione aveva fatto presto ad accendersi, sottoforma del veto leghista di Calderoli. E a nulla erano valsi i tentativi di mediazione di altri ministri. La questione era quindi stata rimandata a un successivo Consiglio dei ministri. Fino a scomparire. Gli esponenti del Carroccio difendono la bontà della loro opposizione, perché il provvedimento «avrebbe assimilato i rifiuti semplici a quelli speciali, consentendo il conferimento dei rifiuti attraverso accordi con società private e, di conseguenza, senza l’autorizzazione delle Regioni che li avrebbero ospitati». In un botta e risposta con il governatore Caldoro, il ministro Calderoli si dice «onorato di aver fermato un decreto legge che avrebbe trasformato per tabulas i rifiuti solidi urbani campani in rifiuti speciali (diversamente da quello che accade in tutto il resto del Paese), consentendo così che i rifiuti, artificiosamente diventati speciali, potessero essere portati in altre Regioni, caricando i maggiori oneri sulle spalle dei cittadini napoletani o dello Stato». Il neosindaco Luigi De Magistris segnala «pericoli sotto il profilo dell’igiene e della salute dei cittadini» (che però il ministro della Salute, Ferruccio Fazio derubrica a evenienza improbabile).
Intanto, ieri Caldoro ha avuto un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri, Franco Frattini. Al centro della conversazione un’iniziativa di coordinamento «per monitorare e favorire accordi transfrontalieri con i Paesi che hanno dato disponibilità con i loro impianti». Si tratterebbe in pratica di esportare all’estero la «munnezza» napoletana. Non esattamente il meglio tra i prodotti del «made in Italy», ma un’idea forse utile per tamponare l’emergenza.

Rosaria Talarico

Rosaria Talarico

Giornalista professionista, è laureata in Scienze della Comunicazione presso l'Università La Sapienza di Roma con una tesi sulle tecniche di intervista. Collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani (L'espresso, La Stampa, Il Foglio, Il Corriere delle Comunicazioni, Economy) occupandosi di vari settori. Scrive articoli di economia, finanza, cronaca, politica, esteri, media e tecnologia. Nel 2007 ha vinto la sezione giovani del premio Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) con il reportage sul precariato nel mondo della scuola pubblicato dal quotidiano La Stampa. In passato ha lavorato per Milano Finanza (Class Editori) e il settimanale Il Mondo (Rcs), nelle redazioni di Roma e Milano. Nel 2008 ha fatto parte dell'ufficio stampa del Ministero dei Trasporti. In precedenza, sempre nell'ambito degli uffici stampa, ha lavorato per le Camere di commercio italiane all'estero e per la società aeronautica Aérospatiale Matra Lagardère Internationale (ora Eads).

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