Rosaria Talarico

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IERI L’ULTIMO APPUNTAMENTO ANNUALE CON ANTONIO CATRICALÀ: IL SUO MANDATO È IN SCADENZA “Senza concorrenza ripresa a rischio” La relazione Antitrust: la legge non è mai decollata, nessuno sfida i monopolisti


ROSARIA TALARICO
ROMA
Liberalizzare quanto più possibile. È la cura indicata nella relazione annuale dell’Antitrust per garantire la ripresa economica e assicurare vitalità al sistema economico. L’Italia invece va in tutt’altra direzione. «Il primo disegno di legge sulla concorrenza non ha mai visto la luce – sottolinea il presidente Antonio Catricalà – questo ritardo è grave, rallenta il processo di ammodernamento del Paese e fa perdere fiducia agli imprenditori che vogliono sfidare i monopolisti e agli stessi controllori».
Chi siano i monopolisti è presto detto: ferrovie, gestioni autostradali e aeroportuali, governance bancaria e assicurativa «restano i settori sui quali è prioritario introdurre assetti di mercato realmente competitivi». Fs, Poste e Telecom finiscono sul banco degli imputati perché su chi possiede una rete in esclusiva «grava una speciale responsabilità, ma i monopolisti danno l’impressione di volerla eludere». Quel che emerge dalla fotografia del Garante per la concorrenza e il mercato è inoltre una criticità nel settore delle assicurazioni.
In particolare, sono le polizze Rc Auto a suscitare l’intervento dell’Antitrust a causa dei costi in continua crescita. «Emergono su scala nazionale consistenti aumenti dei premi nel 2010, anche del 25% per assicurare un autoveicolo e di oltre il 35% nel caso di un motociclo» ha rimarcato Catricalà nella relazione. I dati evidenziano inoltre una netta differenziazione geografica, con gli assicurati del Sud si trovano a dover sborsare fino al 20% in più. Si tratta, ha spiegato Catricalà, di una peculiarità tutta italiana, inoltre «le compagnie riversano sui consumatori le maggiori spese derivanti dall’inefficienza. L’amara sintesi è che il meccanismo dell’indennizzo diretto non ha funzionato e che occorre intervenire con una riforma di sistema che rilanci la competizione tra le imprese».
Sempre in ambito assicurativo, il presidente ha segnalato la prassi di alcuni istituti bancari, su cui l’Antitrust sta indagando, che sono sospettati di subordinare la concessione dei mutui alla sottoscrizione di polizze vita particolarmente costose. Iniziative che raccolgono il plauso delle associazioni dei consumatori e le puntualizzazioni di chi è chiamato in causa.
Così il presidente dell’Ania, Fabio Cerchiai spiega: «La responsabilità delle imprese non c’è, è il sistema ad essere inefficiente». Mentre Mauro Moretti, ad di Ferrovie dello Stato si limita a parlare di «dialettica fisiologica» con l’Autorità. Più netto il presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari che diverge sulla valutazione degli oneri delle commissioni interbancarie. Per l’Abi sono andati a vantaggio dei consumatori, mentre Catricalà nella relazione parla di risparmio «per il sistema delle banche». Querelle e suggerimenti a parte, l’attività Antitrust è anche sanzionatoria.
Così nell’ultimo anno e mezzo il bilancio è di un totale di 225 milioni di multe. Ma secondo il presidente il guadagno per lo Stato va oltre. Gli interventi dell’Authority avrebbero infatti permesso di risparmiare oltre un miliardo. Il calcolo per settori sarebbe così articolato: 73 milioni dalle indagini sui farmaci da banco, 130 milioni dal procedimento sugli aumenti della pasta, 280 milioni derivano dalle istruttorie sul latte in polvere per l’infanzia e infine 530 milioni di risparmio sono imputabili all’inchiesta sul gasdotto tunisino. Non sarebbe ancora abbastanza. Secondo Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef, all’Antitrust vanno dati «maggiori risorse e maggiori poteri, anche sanzionatori perché svolge un ruolo fondamentale ed indispensabile». Resta da sciogliere il nodo delle liberalizzazioni «scivolate via dalle priorità dell’agenda politica», conclude Catricalà. Il processo riformatore si è arrestato. Chissà se, dichiarazioni a parte, qualcuno deciderà di rimetterlo in moto.

Rosaria Talarico

Rosaria Talarico

Giornalista professionista, è laureata in Scienze della Comunicazione presso l'Università La Sapienza di Roma con una tesi sulle tecniche di intervista. Collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani (L'espresso, La Stampa, Il Foglio, Il Corriere delle Comunicazioni, Economy) occupandosi di vari settori. Scrive articoli di economia, finanza, cronaca, politica, esteri, media e tecnologia. Nel 2007 ha vinto la sezione giovani del premio Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) con il reportage sul precariato nel mondo della scuola pubblicato dal quotidiano La Stampa. In passato ha lavorato per Milano Finanza (Class Editori) e il settimanale Il Mondo (Rcs), nelle redazioni di Roma e Milano. Nel 2008 ha fatto parte dell'ufficio stampa del Ministero dei Trasporti. In precedenza, sempre nell'ambito degli uffici stampa, ha lavorato per le Camere di commercio italiane all'estero e per la società aeronautica Aérospatiale Matra Lagardère Internationale (ora Eads).

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