Rosaria Talarico

"Natural born journalist"

Governi in allarme Sarkozy e Prodi “Più vigilanza” L’Eliseo scrive alla Merkel e agli altri partner del G7 “Servono regole”


ROSARIA TALARICO
ROMA
Si cerca un argine «politico» alla crisi finanziaria partita dagli Stati
Uniti e che ieri ha investito tutte le piazze europee facendole crollare ai
minimi e bruciando più di 300 miliardi di euro. Sono così scesi in campo i
leader di vari Paesi (a cominciare dal presidente francese Nicholas Sarkozy)
mentre potrebbe essere anticipato l’incontro dei ministri dell’economia e
delle finanze del G7 previsto per ottobre a Washington. «Le misure adottate
dalla Bce per fronteggiare la crisi dei mercati finanziari statunitensi
vanno nella giusta direzione» è il commento del presidente del Consiglio
Romano Prodi. Anche l’agenda del vertice in Quebec di lunedì prossimo è
stata modificata: il presidente degli Stati Uniti George Bush, quello
messicano Felipe Calderon e il primo ministro canadese Stephen Harper
discuteranno della situazione critica di questi giorni. L’invito alla calma
dei politici non incanta per ora i mercati finanziari. A partire da Wall
Street che, nonostante due interventi di rifinanziamento da parte della Fed,
è rimasta negativa per le difficoltà di liquidità del colosso dei mutui Usa
Countrywide e i dati non incoraggianti sull’edilizia (la costruzione di
nuove case negli Usa, a luglio, è scesa ai minimi degli ultimi 10 anni).
Dalla Casa Bianca non arrivano commenti sul tracollo delle Borse. Il
segretario al tesoro statunitense, Henry Paulson, ha invece ammesso che la
crisi del credito potrebbe avere riflessi sulla crescita Usa, ma ha aggiunto
anche che «l’economia e i mercati sono abbastanza forti per riuscire ad
assorbire le perdite». Sulla stessa linea di ottimismo il ministero del
Tesoro britannico, secondo cui «l’apertura e la flessibilità posizioneranno
il Regno Unito tra i beneficiari delle opportunità della globalizzazione e
gli permetteranno di assorbire le scosse del mercato».
Ma è stato il presidente francese Nicolas Sarkozy il primo a lanciare
l’allarme con una lettera inviata al cancelliere tedesco Angela Merkel,
presidente di turno del G7. Sarkozy invita ad un aumento della trasparenza e
delle regole, ritenendo che non sia possibile «accettare l’esplosione della
speculazione. Non si può continuare così, con qualche hedge fund che fa
prestiti a qualsiasi prezzo, a chiunque, senza che si sappia chi si assume
il rischio finale». Nello stesso tempo il presidente francese ha espresso
cautela verso le reazioni eccessive alla crisi.
«Le misure prese dalla Bce vanno nella giusta direzione e sono sufficienti
per poter controllare questo fenomeno» è l’opinione del presidente del
Consiglio, Romano Prodi che condivide i contenuti della lettera di Sarkozy.
«Sul problema della crisi dei mercati Usa sono in continuo contatto con il
ministro dell’Economia e con la Banca d’Italia» ha aggiunto il premier
«Sarkozy parla di un’analisi strutturale di un problema che esisterà a
ottobre, novembre o dicembre perché riguarda il problema della
regolamentazione dei mercati finanziari internazionali. È un problema che
non cessa certamente con il cessare di una qualsiasi crisi». Più articolato
il ragionamento del viceministro dell’Economia, Vincenzo Visco: «I rischi
sono molto seri anche se sul futuro della crisi non sono nè pessimista, nè
ottimista. Dico solo che bisogna stare molto attenti e vigilare. Il fatto è
che oggi con la globalizzazione dei mercati è più difficile gestire queste
situazioni rispetto al passato». Visco fa risalire la crisi attuale alla
bolla internet di qualche anno fa. «Successivamente infatti i capitali si
sono diretti verso il mercato immobiliare che in questi anni è cresciuto
moltissimo. L’incremento di finanziamenti sul settore ha creato quest’altra
bolla che com’era prevedibile ora si è incrinata».
I ministri delle finanze del gruppo dei paesi più industrializzati potranno
incontrarsi prima della riunione del G7, dei banchieri centrali e del Fondo
monetario Internazionale, in programma a Washington a ottobre. È una
possibilità che il ministro francese dell’Economia, Christine Lagarde ha
preso in considerazione, aggiungendo tuttavia di non credere che «la crisi
finanziaria danneggerà l’economia reale». La riunione potrebbe avvenire
sotto forma di conference call o potrebbe essere un incontro fisico ma solo
«se l’urgenza della situazione lo richiederà».

Rosaria Talarico

Rosaria Talarico

Giornalista professionista, è laureata in Scienze della Comunicazione presso l'Università La Sapienza di Roma con una tesi sulle tecniche di intervista. Collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani (L'espresso, La Stampa, Il Foglio, Il Corriere delle Comunicazioni, Economy) occupandosi di vari settori. Scrive articoli di economia, finanza, cronaca, politica, esteri, media e tecnologia. Nel 2007 ha vinto la sezione giovani del premio Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) con il reportage sul precariato nel mondo della scuola pubblicato dal quotidiano La Stampa. In passato ha lavorato per Milano Finanza (Class Editori) e il settimanale Il Mondo (Rcs), nelle redazioni di Roma e Milano. Nel 2008 ha fatto parte dell'ufficio stampa del Ministero dei Trasporti. In precedenza, sempre nell'ambito degli uffici stampa, ha lavorato per le Camere di commercio italiane all'estero e per la società aeronautica Aérospatiale Matra Lagardère Internationale (ora Eads).

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