il caso Avviso agli evasori Redditometro subito Befera: lo strumento entra in vigore da giugno Cento parametri di spesa per scoprire i furbetti
Il 2012 avrà una serie di novità dal punto di vista fiscale, di cui la più importante è l’introduzione del nuovo redditometro, messo a punto analizzando i dati di oltre 22 milioni di famiglie, cioè circa 50 milioni di soggetti. La sperimentazione da parte di associazioni di categoria, sindacati e ordini professionali terminerà a febbraio e da giugno sarà in vigore questo strumento che cambierà la natura dell’accertamento fiscale con la determinazione sintetica del reddito, «recependo il mutato contesto socio-economico in cui si manifesta la capacità di spesa del contribuente» spiega il direttore dell’Agenzia delle entrate, Attilio Befera.
Il nuovo redditometro terrà conto di undici differenti tipi di nuclei familiari ed oltre 100 voci di spesa articolate in sette differenti categorie: abitazione, mezzi di trasporto, contributi e assicurazioni, istruzione, attività sportive e ricreative e cura della persona, altre spese significative, ed infine investimenti immobiliari e mobiliari netti.
Per mettere a punto il nuovo modello il Fisco ha analizzato campioni significativi di contribuenti, differenziati in funzione del nucleo familiare e dell’area geografica di appartenenza allo scopo di risalire al reddito sulla base della capacità di spesa di ciascun cittadino. Al termine della fase di sperimentazione, l’Agenzia delle entrate metterà a disposizione un software che permetterà al contribuente di orientarsi meglio. Il dato da tenere d’occhio è la coerenza del reddito dichiarato rispetto alla capacità di spesa sostenuta nel corso dell’anno. Dal lato dell’Agenzia questo semplificherà molto l’attività di analisi del rischio di evasione e la selezione più efficace delle posizioni soggettive nei cui confronti procedere con l’attività di controllo.
All?Agenzia delle Entrate per pizzicare un possibile evasore basterà rilevare un disallineamento tra reddito effettivo e dichiarato del 25% ripetuto per due annualità consecutive. In assenza di questi requisiti, non sarà possibile effettuare l?accertamento sintetico. Il contribuente dovrà «giustificare» le spese ricostruendo i movimenti delle somme di denaro e i flussi di spesa, con i «documenti alla mano». Solo in tal modo, la difesa dall?accertamento sintetico potrà risultare efficace.
Un meccanismo simile a quello utilizzato nello «spesometro», ossia l’obbligo della comunicazione telematica delle operazioni rilevanti ai fini Iva. Tutti i dati così acquisiti confluiranno in un’apposita banca dati e, tramite gli incroci con le altre informazioni contenute nell’Anagrafe tributaria, consentiranno di incidere in maniera più proficua sugli accertamenti e, quindi, sul contrasto all’evasione.
Quanto al recupero dei redditi evasi avanza l’idea di un «patto d’onore» tra Stato e contribuenti. Il governo potrebbe infatti far sua una mozione dell’Italia dei valori che propone che a ogni maggiore entrata derivante dalla lotta all’evasione corrisponda un euro di minore imposta per i cittadini. Un modo per «umanizzare» e rendere più digeribile il lavoro degli esattori guidati dal direttore Attilio Befera. Che ieri in un’audizione alla Camera ha snocciolato le cifre di tanta solerzia: nello scorso anno sono stati effettuati 2 milioni di controlli che hanno riportato nelle casse dello stato 11,5 miliardi di euro. Unica nota dolente è quella relativa al personale: per operare al meglio all?Agenzia servirebbero 1.440 uomini in più. STAMPA
Data 01-02-2012
Edizione NAZIONALE
Pagina 7
Livello STAMPA/ECONOMIA/07