Passera: le frequenze non saranno gratis Ma i compratori si potrebbero cercare anche in settori diversi dalle tv
ROSARIA TALARICO
ROMA
Alla fine forse lo Stato potrebbe incassare un bel po? di euro dall?assegnazione delle frequenze tv. «A breve saranno annunciate le novità che vogliamo promuovere sulle modifiche al beauty-contest» ha affermato ieri il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera. È così confermata la volontà del governo di mettere mano in tempi brevi al dossier. «Mi sembrava ragionevole, data la grande intenzione del governo di valorizzare gli attivi pubblici – ha proseguito Passera durante un?audizione in commissione Lavori pubblici del Senato – riconsiderare il beauty contest». Al momento non è ancora chiaro se le nuove norme saranno oggetto di un decreto ad hoc oppure finiranno in quello sulle liberalizzazioni che il governo dovrebbe varare questa settimana. Di certo, al ministero, si studia come valorizzare al meglio il «capitale» frequenze. Un capitale certo ma che deve trovare, però, eventuali compratori. Non facile, almeno sul fronte televisivo. Tant?è che lo stesso vicepresidente di Mediaset Pier Silvio Berlusconi in un?intervista a La Stampa ha sottolineato che pensare a un?asta «sarebbe non realistico». Per il business televisivo, infatti, ha argomentato «il vero problema non sono le frequenze, ma i pesanti investimenti per creare contenuti competitivi di livello. Lo dice il mercato, non noi».
E così si guarda anche altrove, rispetto alla Tv. E c?è anche chi immagina una sorta di «spacchettamento» delle frequenze liberatesi con l?arrivo del digitale terrestre.
Insomma, una sorte di ripartizione, mettendole a gara anche nel settore della banda larga, delle telefonia e di internet. Del resto, nella recente asta sulle frequenze per gli operatori telefonici, lo Stato portò a casa circa 4 miliardi di euro. Dunque, una bella cifra, specialmente di questi tempi. Quindi niente più assegnazione gratuita, si punta a «monetizzare» e far fruttare questo asset. «Dati i cambiamenti degli ultimi anni e l?intenzione di valorizzare al meglio gli attivi pubblici» ha spiegato Passera, aggiungendo che la procedura è parte di un «accordo a livello europeo» con il coinvolgimento dell?Authority. «Ho detto che vogliamo fare questa cosa nel modo migliore e questo si sta completando. A breve comunicheremo le modalità che intendiamo seguire su questo tema».