Rosaria Talarico

"Natural born journalist"

Speciale Elezioni regionali 2010 SANITA’ Quando gli esami non arrivano mai Basilicata ?maglie nere? per la lunghezza delle liste d?attesa


Forse si chiamano pazienti non a caso. Perché se sei malato e ti rivolgi a una struttura pubblica, di pazienza tocca averne parecchia. Possono infatti essere necessari due anni per riuscire a fare un ecodoppler e addirittura tre per un intervento chirurgico di protesi all?anca. La mappa disegnata dalle segnalazioni raccolte da Cittadinanzattiva (che con il Tribunale per i diritti del malato è presente in tutta Italia) mostra una situazione drammatica. L’argomento è quello dei tempi di attesa per accedere alle prestazioni del servizio sanitario. In particolare, questo problema è percepito dalle regioni del Sud: Sicilia, Puglia, Calabria e Basilicata. Seguono Marche, Umbria e Abruzzo per il Centro e per il Nord Liguria, Lombardia, Piemonte, Veneto e Friuli Venezia Giulia. In molte di queste tra poco si voterà e l?argomento sanità è il leitmotiv di tutte le campagne elettorali. Nonostante esista un «Piano nazionale di contenimento» la realtà indica che il taglio è tutto da dimostrare. Con alcuni casi limite, come quello della Calabria, dove il numero di prestazioni su cui le regioni si impegnano a garantire un tempo massimo di attesa non è 100 (come dovrebbe essere dal Piano) ma 33. A livello nazionale i tempi sono stati garantiti per 52 tipi di prestazioni. Ma questo non vuol dire che siano rispettati, visto che le segnalazioni in questo ambito sono il 15%, in notevole aumento rispetto al 2007 (8,4%). Secondo il Tribunale per i diritti del malato, il più alto numero di segnalazioni arriva dal Sud (36%), seguito da Centro (25%), Nord (24%) e Isole (15%). Ben l’85% delle segnalazioni riguarda i tempi di attesa di un ospedale pubblico, il 13% cliniche private convenzionate. I problemi maggiori si riscontrano nell?area diagnostica (51%), visite specialistiche (23%), interventi chirurgici (20%) e riabilitazione (6%). Il 19% dei pazienti lamenta attese eccessive perché «incompatibili con le necessità diagnostico terapeutiche a cui spesso si lega la proposta degli operatori di ridurre le attese ricorrendo alle visite a pagamento».
«La stragrande maggioranza dei cittadini non conosce la normativa e si rassegna orientandosi verso il canale privato» spiegano a Cittadinanzattiva «pur di non attendere mesi per poter accedere ad una prestazione, si trovano costretti a pagare di tasca propria per una visita che magari avrebbero gratis in regime di esenzione o al massimo pagando il ticket». Permane anche il fenomeno delle liste di attesa bloccate (2%), nonostante sia una pratica illegale. In questa situazione, non è difficile vedersi fissato l’appuntamento per un eco color doppler dopo 720 giorni (2 anni) come da segnalazione di un signore di Crotone o dopo 480 giorni per una ecografia di tessuto molle nel Lazio. Per arrivare ai 1080 giorni necessari per un intervento di protesi all?anca o al ginocchio.

Rosaria Talarico

Rosaria Talarico

Giornalista professionista, è laureata in Scienze della Comunicazione presso l'Università La Sapienza di Roma con una tesi sulle tecniche di intervista. Collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani (L'espresso, La Stampa, Il Foglio, Il Corriere delle Comunicazioni, Economy) occupandosi di vari settori. Scrive articoli di economia, finanza, cronaca, politica, esteri, media e tecnologia. Nel 2007 ha vinto la sezione giovani del premio Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) con il reportage sul precariato nel mondo della scuola pubblicato dal quotidiano La Stampa. In passato ha lavorato per Milano Finanza (Class Editori) e il settimanale Il Mondo (Rcs), nelle redazioni di Roma e Milano. Nel 2008 ha fatto parte dell'ufficio stampa del Ministero dei Trasporti. In precedenza, sempre nell'ambito degli uffici stampa, ha lavorato per le Camere di commercio italiane all'estero e per la società aeronautica Aérospatiale Matra Lagardère Internationale (ora Eads).

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