Rosaria Talarico

"Natural born journalist"

Un solo tributo da versare Il piano per le partite Iva Prodi risponde agli autonomi e applaude Bertone: condivido in pieno


ROSARIA TALARICO
ROMA
Le parole del segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone sul fisco
(«tutti dobbiamo fare il nostro dovere nel pagare le tasse secondo leggi
giuste») riescono nell?impresa singolare di mettere sulla stessa linea la
Lega che promuove lo sciopero fiscale e il premier Romano Prodi. Sì, perché
l?affermazione del cardinale è stata interpretata in maniera opposta a
seconda dell?ascoltatore. Se Umberto Bossi vi scorge una benedizione dello
sciopero da lui proposto («perfino il cardinale dice che le tasse vanno
pagate, però devono essere giuste. Se però un cittadino deve lavorare otto
mesi l?anno per mantenere lo Stato, non sono mica tanto giuste»), Prodi
parla di piena sintonia tra il programma di governo e il Vaticano sul nodo
fisco dicendo di «condividere dalla prima all?ultima riga le parole del
cardinale».
Legittimazioni vaticane a parte, sarà un caso, ma sulla prima pagina del
Sole-24Ore di ieri si annunciava il piano del fisco per quanto riguarda gli
autonomi. In sostanza, una semplificazione degli adempimenti fiscali che
interesserà almeno 900 mila titolari di partita iva. Che dovrebbero versare
un importo fisso (proporzionato alla capacità contributiva di ciascuno) al
posto di Irpef, Ires, Irap e Iva. Un bel risparmio anche dal punto di vista
dei calcoli per determinare gli imponibili. La misura riguarderebbe però
solo i contribuenti minimi, coloro cioè che hanno ricavi annui inferiori ai
30 mila euro. Coro di approvazione dalle associazioni di categoria, per un
piano che potrebbe apparire quasi come un condono mascherato.
Il più critico è Giorgio Guerrini, presidente di Confartigianato che sente
«puzza di minimum tax». Mentre per Marco Venturi di Confesercenti si tratta
di «un passo positivo che può far emergere molti redditi, pensiamo agli
ambulanti che oggi non pagano nulla». Il presidente di Confesercenti
aggiunge però che si deve trattare di imprese davvero marginali e che «se
dobbiamo semplificare davvero, allora bisogna arrivare al superamento dello
scontrino». Sulla stessa linea Luigi Taranto, direttore generale di
Confcommercio: «Una soluzione utile a semplificare purché il contribuente
sia effettivamente nella fascia minima». Gian Carlo Sangalli della Cna (da
non confondere con il quasi omonimo presidente di Confcommercio, Carlo
Sangalli) ricorda che «quando facemmo l?accordo sugli studi di settore
l’idea era di aumentare la fascia degli esenti».
Tornando invece sul versante politico, in materia fiscale si registra
tutt?altro che unanimità. E ancora sono le parole del cardinale a infiammare
il confronto tra i due schieramenti. Il viceministro all’Economia Vincenzo
Visco, fautore della tolleranza zero in tema di evasione fiscale, sostiene
che Bertone dovrebbe essere «ringraziato per la sensibilità civile
dimostrata. Concordo pienamente con le sue dichiarazioni sulle tasse, sulle
buone leggi, sulla necessità di aiutare coloro che hanno di meno, temi che
furono peraltro anche al centro di un nostro breve colloquio qualche mese
fa».
Da Alleanza nazionale per bocca del capogruppo al Senato Altero Mattioli
arriva l?accusa di «ipocrita» per Prodi, colpevole di aver «scontentato
tutte le categorie colpendo particolarmente le classi più svantaggiate,
massacrate dalle sue leggi ingiuste e immotivate». Fosche le previsioni di
Renato Schifani, presidente dei senatori di Forza Italia convinto che «ci
aspetta un’altra finanziaria di lacrime e sangue». Il Carroccio non ritira
la proposta di sciopero fiscale, ma Roberto Calderoli precisa che è «una
forma di protesta che però niente ha a che vedere con l’evasione fiscale».
L?Udc da un lato critica l?operato del governo Prodi («il più potente freno
allo sviluppo economico del Paese», lo definisce il segretario Lorenzo
Cesa), ma dall?altro prende le distanze dalla proposta leghista. L?invito
alla Cdl a mettere da parte proposte «bolse» arriva dal senatore Maurizio
Ronconi che spinge a «pensare fin dalla prossima legge finanziaria a
soluzioni per una fiscalità più giusta, sottoponendole anche agli esponenti
della maggioranza disponibili».

Rosaria Talarico

Rosaria Talarico

Giornalista professionista, è laureata in Scienze della Comunicazione presso l'Università La Sapienza di Roma con una tesi sulle tecniche di intervista. Collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani (L'espresso, La Stampa, Il Foglio, Il Corriere delle Comunicazioni, Economy) occupandosi di vari settori. Scrive articoli di economia, finanza, cronaca, politica, esteri, media e tecnologia. Nel 2007 ha vinto la sezione giovani del premio Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) con il reportage sul precariato nel mondo della scuola pubblicato dal quotidiano La Stampa. In passato ha lavorato per Milano Finanza (Class Editori) e il settimanale Il Mondo (Rcs), nelle redazioni di Roma e Milano. Nel 2008 ha fatto parte dell'ufficio stampa del Ministero dei Trasporti. In precedenza, sempre nell'ambito degli uffici stampa, ha lavorato per le Camere di commercio italiane all'estero e per la società aeronautica Aérospatiale Matra Lagardère Internationale (ora Eads).

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