Rosaria Talarico

"Natural born journalist"

I ciclisti, specie protetta per legge Disegno bipartisan per fermare l’ecatombe a due ruote e per incentivare la costruzione di piste


Un’ecatombe silenziosa come le due ruote. Negli ultimi 10 anni sono stati 2556 i ciclisti vittime di incidenti. Nel 2010 l’Italia è stato il terzo Paese europeo per numero di morti tra i ciclisti che percorrono le strade (263), dopo i 462 della Germania e i 280 della Polonia. «Ne muoiono 10 al giorno» dice il senatore Pd Francesco Ferrante che ieri ha presentato il disegno di legge «salva ciclisti» che ha raccolto l’approvazione trasversale di una sessantina tra deputati e senatori, tra cui i presidenti delle commissioni Ambiente e Trasporti. Unico partito ad essersi astenuto è stata la Lega (forse che la Padania non è terra di biciclette?).
Negli 11 articoli sono previste diverse misure: dalla destinazione del 2% del budget delle società dei gestori stradali e autostradali per la realizzazione di piste ciclabili, all’introduzione dell’obbligo del limite di 30 km/h nelle aree residenziali senza piste ciclabili. Altre novità riguardano l’incentivazione per i privati di creare piste ciclabili e superstrade ciclabili «anche attraverso l’attività di gestione di noleggi biciclette nelle suddette aree»; il raddoppio di alcune sanzioni pecuniarie a carico degli automobilisti; l’istituzione di un commissario alla mobilità ciclistica e l’installazione di impiantistica e strumenti tecnici agli incroci pericolosi. Misure che sarebbero a costo zero per le casse dello Stato, si legge nel testo.
Una proposta di legge approdata in parlamento a tempo record, dopo una campagna lanciata dal «Times» di Londra (in seguito al grave incidente di una sua giornalista, ora in coma) e una mobilitazione via web, protagonisti i blogger. «Cities fit for cycling» (Città adatte per pedalare): questo il titolo della campagna promossa dal quotidiano londinese. Slogan buono anche per l’Italia. Dal 2 febbraio, giorno in cui il «Times» ha aperto la propria home page con questo appello, il rilancio sui siti italiani è stato automatico e in meno di 10 giorni si è arrivati a 20 mila adesioni. «La legge nazionale è uno stimolo, un manifesto – spiega Ferrante – a cui speriamo si uniformino i sindaci, perché da loro dipende la costruzione di città con una qualità migliore per tutti». La larghissima adesione tra i politici «fa sperare di vedere presto più biciclette e meno auto blu nel centro di Roma – prosegue – ma, se così non fosse, mi auguro che si raggiunga lo scopo dell’iniziativa, che è quello di fermare il drammatico numero di incidenti, spesso mortali, nelle strade delle nostre città».
Secondo Ferrante non contano i singoli incidenti in sé (come quello che un anno fa a Lamezia Terme coinvolse otto ciclisti uccisi da un’auto), ma il cambio di cultura. Andare in bici è soluzione efficace e a impatto zero per gli spostamenti cittadini. Sullo stesso argomento il 13 gennaio alla Camera l’onorevole Gianni Mancuso (Pdl) aveva presentato una proposta di legge che prevede una modifica al codice della strada, introducendo l’obbligo del casco per chi va in due ruote. Una norma che chiedono in molti, a partire dal campione Francesco Moser («il casco è un salvavita fondamentale, io lo indosso sempre»). Su quanto questo comportamento sia poco seguito basta un dato: in Italia si producono 1,8 milioni di biciclette l’anno, ma si vendono solo 300 mila caschetti.

Rosaria Talarico

Rosaria Talarico

Giornalista professionista, è laureata in Scienze della Comunicazione presso l'Università La Sapienza di Roma con una tesi sulle tecniche di intervista. Collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani (L'espresso, La Stampa, Il Foglio, Il Corriere delle Comunicazioni, Economy) occupandosi di vari settori. Scrive articoli di economia, finanza, cronaca, politica, esteri, media e tecnologia. Nel 2007 ha vinto la sezione giovani del premio Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) con il reportage sul precariato nel mondo della scuola pubblicato dal quotidiano La Stampa. In passato ha lavorato per Milano Finanza (Class Editori) e il settimanale Il Mondo (Rcs), nelle redazioni di Roma e Milano. Nel 2008 ha fatto parte dell'ufficio stampa del Ministero dei Trasporti. In precedenza, sempre nell'ambito degli uffici stampa, ha lavorato per le Camere di commercio italiane all'estero e per la società aeronautica Aérospatiale Matra Lagardère Internationale (ora Eads).

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