IL LEADER DELLA FIOM Cremaschi attacca “Il governo imbroglia Settembre di lotta”
Giorgio Cremaschi, segretario nazionale della Fiom e leader della minoranza
Cgil «Rete 28 Aprile», Romano Prodi minimizza lo scontro con la Cgil e dice
di essere tranquillo per l’accordo sul welfare.
«Credo non abbia il senso della realtà. Nè ha il senso della gravità di quel
protocollo e di come sia rifiutato nei luoghi di lavoro. E’ sentito come una
sconfitta politica nella stessa Cgil. Uso le parole di Epifani: “E’ pieno di
porcherie”».
Quindi niente «ripresa più armonica e serena», come auspicato dal premier?
«Il 75% degli italiani farà ferie molto povere o non ne farà per niente
perché la redistribuzione del reddito non s’è vista. La gente tornerà dalle
vacanze più incavolata di prima. Prodi vive in un altro mondo e lo scoprirà
amaramente a settembre».
Minaccia?
«Sbaglia a minimizzare. C’è un livello di scorrettezza nelle relazioni
sindacali mai avuto nemmeno con il governo Berlusconi. Epifani ha detto di
aver firmato un testo che poi è stato cambiato. Siccome credo a lui e non a
Prodi, se dice di essere stato imbrogliato dal governo è un fatto gravissimo
e non dovrebbe firmare l’accordo. Anzi sono un po’ stupito che il segretario
si fermi qui nella denuncia».
Magari a malincuore, ma è molto probabile che la firma della Cgil invece ci
sarà.
«Nella direzione nazionale della Fiom di venerdì è stato proposto il no
all’intesa a grandissima maggioranza. Abbiamo convocato il comitato centrale
della Fiom il 10 settembre, dove succederà lo stesso».
Ma la Fiom non è la Cgil.
«E’ un accordo separato della Cgil tra governo, Cisl e Confindustria. E’ una
riscrittura del “Patto per l’Italia” tra i sindacati e Berlusconi. Se a
settembre continuassero le discussioni come succede adesso, l’accordo
sarebbe delegittimato».
Per quale motivo?
«Bisogna capire se c’è o non c’è la consultazione dei lavoratori. Noto che
non se ne parla più. L’adesione della Cgil sarebbe pro tempore perché ha
valore solo se approvata dal referendum. Non sarebbe definitiva senza essere
ratificata dal voto dei lavoratori».
La consultazione è stata rimandata a dopo l’estate.
«Ma quando precisamente? Non è che il referendum si può fare a novembre,
magari con qualche assemblea qua e là. Bisogna mettere urne dappertutto e
con il voto segreto. Se ci sarà la firma la prossima settimana a settembre
si parte con gli scioperi».
Cosa c’è che non va nell’accordo col governo?
«L’età pensionabile è stata elevata a 62 anni, un anno prima di quanto
prevedeva la Maroni. La beffa dei lavori usuranti che sono 5 mila all’anno.
Prodi ha un problema di lealtà verso i suoi elettori. Dov’è il superamento
delle leggi Biagi e Maroni se le ha confermate? O per lui superamento vuol
dire mantenimento?».
Non c’è niente da salvare?
«Qualche risultato si è avuto sulle pensioni più basse. Il resto è
l’applicazione di quanto stabilito dal governo precedente. Anzi, con qualche
peggioramento, come togliere i contributi sugli straordinari. Cosa che
neanche Berlusconi si era sognato di fare».
Cosa avete in mente?
«Non voglio preannunciare niente sulle iniziative di lotta. All’inizio delle
ferie non mi sembra il caso. Ma ne discuteremo».