Rosaria Talarico

"Natural born journalist"

Prodi telefona a Fassino e D?Alema ?Solidale con voi?. Scontro Di Pietro-Mastella sulla Forleo


ROSARIA TALARICO
ROMA
Una telefonata di solidarietà. Romano Prodi ha sollevato la cornetta da
Bologna per chiamare Massimo D?Alema e Piero Fassino, i due principali
leader coinvolti nella richiesta al Parlamento di autorizzazione a
utilizzare le intercettazioni telefoniche di deputati e senatori nella
vicenda processuale Unipol-Bnl. Per il resto di solidarietà ieri se n?è
vista poca. Protagonisti dell?ennesimo scontro Clemente Mastella e Antonio
Di Pietro, rispettivamente ministro della Giustizia e delle Infrastrutture.
Hanno iniziato a litigare sui giornali di ieri. Due interviste rilasciate a
due quotidiani in cui sull?ordinanza del giudice Clementina Forleo esprimono
giudizi opposti. Con i toni vivaci cui sono soliti ricorrere nelle loro
frequenti scaramucce. Mastella aveva dichiarato: «La prima brutta anomalia è
la diffusione dell’ordinanza prima dell’arrivo in Parlamento. Il gip ha
superato i limiti imposti dall’ordinamento alla sua funzione, è andato al di
là delle richieste dei pm». Mentre Di Pietro aveva rimproverato al
Guardasigilli di intervenire «a gamba tesa sull’indipendenza della
magistratura contraddicendo la separazione dei poteri» e ne criticava la
decisione di chiedere gli atti del gip di Milano Forleo (quelli sulla
scalata Unipol a Bnl) per valutarne le «singolarità». L?unica cosa che li
accomuna è la Costituzione, richiamata in entrambi gli interventi arrivando
però a conclusioni divergenti. «È fuori luogo e abusivo che si sindachi
l’atto di un giudice» proseguiva Di Pietro: «E? un attentato contro la
Costituzione». Mastella, dal canto suo: «Ritengo che siano state violate
delle regole. Ho il dovere di intervenire, per evitare uno scontro fra
poteri dello Stato che riporterebbe indietro le lancette di questo Paese.
Per far rispettare la Costituzione».
Chi di queste cose se ne intende, i presidenti emeriti della Corte
Costituzionale Valerio Onida e Antonio Baldassarre, e l?ex vicepresidente
della Consulta Guido Neppi Modona, esprime numerose perplessità. Il trittico
di costituzionalisti, pur non parteggiando per nessuno, invita alla cautela
Mastella concordando sul fatto che «gli atti giudiziari non sono
sindacabili». A Baldassarre pare che le «considerazioni sulle ordinanze
siano più da uomo politico che non da Guardasigilli».
I due ministri, per niente propensi a smorzare i toni, hanno proseguito la
discussione stuzzicati dalle agenzie di stampa a caccia di repliche e
controrepliche. «Che c’azzecca la mia gamba tesa, il gioco pesante non lo
sto facendo io» aggiunge Mastella ironico, «di gamba tesa, mi sembra, ho
visto solo quella di una donna». Di Pietro ribatte, lasciando che il ruolo
istituzionale ceda il passo alla verve dell?ex pubblico ministero:
«Continuare a infierire su Mastella sarebbe come continuare a sparare sulla
Croce Rossa». E alza anche il tiro: «A Mastella mancano i fondamentali del
diritto. Nessuno gli deve aver spiegato che un ministro non può in alcun
modo intervenire sugli atti di un magistrato. Ma credo che abbia colto al
volo l?occasione solo per ingraziarsi destra e sinistra in vista di futuri
scenari politici». E in effetti a destra ci provano a infilarsi nella
discussione ministeriale. «Adesso Prodi non può sottrarsi. Di fronte a uno
scontro così violento» afferma Altero Matteoli, presidente dei senatori di
An, «che evidenzia le posizioni inconciliabili di due ministri su una
questione di primissima grandezza». Fabrizio Cicchitto (FI) rievoca «il
circo mediatico-giudiziario già visto all?epoca di Tangentopoli. Chi è stato
garantista lo sia anche oggi». Mentre Alfredo Mantovano, senatore di An,
chiede al Csm di «censurare l?operato del ministro della Giustizia».
Solidarietà alla Forleo da parte dell?avvocato Giulia Bongiorno: «Neanche un
ministro può entrare nella sfera di valutazione di quanto attiene alla
discrezionalità di un giudice. Sugli islamici fece infuriare la destra, ora
tocca alla sinistra. Mi sembra davvero evidente la sua estraneità a
qualsiasi fazione».

Rosaria Talarico

Rosaria Talarico

Giornalista professionista, è laureata in Scienze della Comunicazione presso l'Università La Sapienza di Roma con una tesi sulle tecniche di intervista. Collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani (L'espresso, La Stampa, Il Foglio, Il Corriere delle Comunicazioni, Economy) occupandosi di vari settori. Scrive articoli di economia, finanza, cronaca, politica, esteri, media e tecnologia. Nel 2007 ha vinto la sezione giovani del premio Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) con il reportage sul precariato nel mondo della scuola pubblicato dal quotidiano La Stampa. In passato ha lavorato per Milano Finanza (Class Editori) e il settimanale Il Mondo (Rcs), nelle redazioni di Roma e Milano. Nel 2008 ha fatto parte dell'ufficio stampa del Ministero dei Trasporti. In precedenza, sempre nell'ambito degli uffici stampa, ha lavorato per le Camere di commercio italiane all'estero e per la società aeronautica Aérospatiale Matra Lagardère Internationale (ora Eads).

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