Rosaria Talarico

"Natural born journalist"

Allarme, i ragazzi bevono troppo Italiani e alcol: nella relazione del ministero preoccupa il consumo eccessivo dei giovani


Gioventù bevuta. Il consumo di alcol tra i giovanissimi è in crescita. Nella fascia di età tra gli 11 e i 15 anni, il 13,6% degli intervistati (15,2%, i maschi e 12%, le femmine) dichiara di aver bevuto almeno una bevanda alcolica nel corso dell’anno. Soggetti considerati a rischio, dato che a quell’età non dovrebbe del tutto essere prevista l’assunzione di alcol. Ancora più allarmante è la percentuale (14,6%) di ragazze tra 14 e 17 anni consumatrici di alcol, una cifra raddoppiata in 15 anni.
Sono questi i dati che emergono dalla relazione del ministero della Salute su alcol e problemi correlati, inviata ieri al Parlamento. E chissà se basta a consolarsi il fatto che comunque nel 2010 «la prevalenza di questi giovani consumatori risulta in calo rispetto ai valori registrati nel 2009 (17,0%)». Più in generale, i bevitori fuori pasto sono notevolmente aumentati nel corso dell’ultimo decennio: dal 33,7% al 41,9% i consumatori tra i 18 e 24 anni; dal 14,5% al 16,9% quelli tra 14 e 17 anni.
Un boom di baby-bevitori, che passano con disinvoltura dal biberon ai super alcolici. È in aumento il fenomeno del «binge drinking» (locuzione inglese che si può tradurre con bere in modo compulsivo). Nel 2010 ha riguardato il 13,4% degli uomini e il 3,5% delle donne. Ma nella fascia tra i 18 e i 24 anni la percentuale di donne che lo pratica sale al 9,7%.
È lo sballo sotto forma di alcol, garantito dal consumo in breve tempo e fuori pasto di superalcolici in quantità massicce. Per fortuna, di malattie correlate all’assunzione di alcol in Italia si muore sempre meno ed anche il numero dei grandi bevitori tende a diminuire, ma il consumo continua a superare i livelli di guardia tra i più giovani.
Un allarme, quello per giovani ed alcol, che il ministro della Salute, Renato Balduzzi, intende affrontare anche attraverso progetti di educazione e prevenzione da attuare insieme al ministro dell’Istruzione Francesco Profumo e al ministro Andrea Riccardi, che ha la delega per le politiche giovanili.
I dati confermano «il passaggio dal tradizionale modello mediterraneo, con consumi quotidiani e moderati, incentrati prevalentemente sul vino, a un modello più articolato, che risente sempre più dell’influsso culturale nordeuropeo»: quello delle bevute senza controllo. Ma non è con il vino che ci si ubriaca, visto che il suo consumo in Italia si è praticamente dimezzato negli ultimi 30 anni, scendendo a meno di 40 litri a persona per un totale inferiore ai 21 milioni di ettolitri secondo i dati della Coldiretti.
Sono 8,6 milioni gli italiani che bevono troppo e che mettono a rischio la salute, con una quota consistente di oltre tre milioni anche tra gli anziani over 65. In costante crescita sono pure gli alcoldipendenti in trattamento presso i servizi pubblici. E il tasso di mortalità per cirrosi epatica (uno dei più importanti indicatori di danno correlato all’abuso di alcol) «pur essendo nel nostro Paese inferiore a quello medio europeo, è superiore a quello di alcuni Paesi dell’Ue».
Quanto ai ricoveri ospedalieri per cirrosi alcolica, tra il 2000 e il 2009 tale percentuale ha registrato una crescita di quasi 10 punti passando dal 26,30% al 36,4%. Viste le date, non vale nemmeno la scusa della crisi per dire che si beve per dimenticare.

Rosaria Talarico

Rosaria Talarico

Giornalista professionista, è laureata in Scienze della Comunicazione presso l'Università La Sapienza di Roma con una tesi sulle tecniche di intervista. Collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani (L'espresso, La Stampa, Il Foglio, Il Corriere delle Comunicazioni, Economy) occupandosi di vari settori. Scrive articoli di economia, finanza, cronaca, politica, esteri, media e tecnologia. Nel 2007 ha vinto la sezione giovani del premio Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) con il reportage sul precariato nel mondo della scuola pubblicato dal quotidiano La Stampa. In passato ha lavorato per Milano Finanza (Class Editori) e il settimanale Il Mondo (Rcs), nelle redazioni di Roma e Milano. Nel 2008 ha fatto parte dell'ufficio stampa del Ministero dei Trasporti. In precedenza, sempre nell'ambito degli uffici stampa, ha lavorato per le Camere di commercio italiane all'estero e per la società aeronautica Aérospatiale Matra Lagardère Internationale (ora Eads).

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