Rosaria Talarico

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False missioni all?estero: 29 denunce alla Farnesina I consulenti arrotondavano sui rimborsi spese: truffa allo Stato


Esperti hanno dimostrato di esserlo sul serio, anche come truffatori. Sono 29 i consulenti esterni della Farnesina che per intascarsi l’indennità di missione hanno dichiarato di essere residenti in Italia pur vivendo nel paese o in nazioni vicine al luogo di svolgimento dei progetti di cooperazione internazionale in cui erano impegnati. Il tutto reso facile dall’autocertificazione e confidando nei controlli sonnacchiosi della pubblica amministrazione. Che in questo caso è stata invece particolarmente occhiuta, considerando che gli esperti reclutati dalla Farnesina sono più di duemila e solo 29 hanno commesso un reato. Che comunque in totale è costato alle casse statali 1,6 milioni di euro.
L’inchiesta (ribattezzata «Mi certifico italiano» e coordinata dal pm di Roma, Maria Cordova) nasce da una denuncia del direttore del Dipartimento della cooperazione allo sviluppo del ministero degli Esteri, Elisabetta Belloni. Nel corso di alcuni controlli amministrativi infatti ci si rese conto che qualcosa non tornava nelle autocertificazioni e nelle note spese di alcuni consulenti. Così sono scattati i controlli del nucleo tributario di Roma della guardia di finanza, che ha scandagliato circa 4.500 missioni all’estero nel periodo compreso tra il 2006 e il 2010, accertando che un centinaio erano viziate da false autocertificazioni da parte di 29 esperti: 23 di loro sono stati denunciati per truffa aggravata allo Stato e 6 per falso in atto pubblico.
Si tratta di agronomi, ingegneri, architetti, economisti, medici e assistenti sociali selezionati attraverso un bando di concorso e di età compresa tra i 30 e i 50 anni. La finanza ha controllato anche i loro titoli accademici poi risultati adeguati agli incarichi. Anzi, diversi di questi esperti erano anche particolarmente stimati. Però lo stesso non hanno saputo resistere all’idea di arrotondare il compenso con una cifra che oscilla tra i 150 e i 390 euro al giorno di indennità. Cumulando diverse missioni si arrivava a importi complessivi di tutto rispetto, dai 10 agli oltre 300 mila euro.
Le fiamme gialle hanno quindi provveduto a segnalare il danno erariale alla Corte dei conti. I professionisti denunciati per aver certificato il falso sono tutti italiani, tranne un albanese con doppia cittadinanza. Belloni ci tiene a precisare che «moltissimi altri esperti lavorano onestamente e sono impegnati in progetti e missioni in Paesi o in aree molto difficili, anche di guerra». Ma nel contempo il ministero degli Esteri ha messo in atto delle procedure di controllo che sono «un segnale per chi vuole lavorare con noi» ha sottolineato la Belloni, «è importante sapere che il denaro pubblico viene speso con la massima responsabilità».
Per quanto riguarda le procedure di selezione, non ci saranno cambiamenti poiché il problema si è manifestato solo con le autocertificazioni successive. Secondo il colonnello Virgilio Pomponi, comandante del Nucleo di polizia tributaria, «si trattava di soggetti anche un po’ sprovveduti che tentavano di ricevere rimborsi superiori a quelli spettanti». Il comandante ha aggiunto che non si è andati più indietro nel tempo con le missioni perché eventuali reati penali e contabili erano andati ormai in prescrizione. La Farnesina seleziona esperti esterni, attraverso un bando o una procedura interna, in base alle missioni da svolgere (che durano dai 4 ai 12 mesi) solitamente in Paesi in via di sviluppo. I progetti coprono diversi ambiti dall’educazione al sociale, dal sanitario all’alimentazione.

Rosaria Talarico

Rosaria Talarico

Giornalista professionista, è laureata in Scienze della Comunicazione presso l'Università La Sapienza di Roma con una tesi sulle tecniche di intervista. Collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani (L'espresso, La Stampa, Il Foglio, Il Corriere delle Comunicazioni, Economy) occupandosi di vari settori. Scrive articoli di economia, finanza, cronaca, politica, esteri, media e tecnologia. Nel 2007 ha vinto la sezione giovani del premio Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) con il reportage sul precariato nel mondo della scuola pubblicato dal quotidiano La Stampa. In passato ha lavorato per Milano Finanza (Class Editori) e il settimanale Il Mondo (Rcs), nelle redazioni di Roma e Milano. Nel 2008 ha fatto parte dell'ufficio stampa del Ministero dei Trasporti. In precedenza, sempre nell'ambito degli uffici stampa, ha lavorato per le Camere di commercio italiane all'estero e per la società aeronautica Aérospatiale Matra Lagardère Internationale (ora Eads).

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