Rosaria Talarico

"Natural born journalist"

Il fabbisogno cala di 15 miliardi


Il Tesoro: “Bene gli incassi fiscali”. Il boom raggiunto a dicembre grazie all’effetto Imu

ROSARIA TALARICO ROMA

Bene le entrate, bene le politiche del rigore, e a conti fatti – nonostante la spesa per interessi cresciuta di molto per effetto della turbolenza dei mercati – il 2012 si chiude con un risultato molto positivo per il Tesoro. Il fabbisogno dello Stato, che a fine anno arriva a formare di fatto il deficit pubblico, si è infatti assestato a quota 48,5 miliardi di euro, ben 15,2 in meno della fine del 2011 quando la colonnina si era fermata a quota 63,8. Via XX Settembre nella sua nota ufficiale parla di «miglioramento significativo», rispetto ai dodici mesi precedenti. E il saldo finale avrebbe potuto essere anche migliore senza i contributi versati a favore del-l’Esm, il fondo salva stati europeo, al quale l’Italia l’anno passato ha versato ben 5,7 miliardi di euro. Rispetto al valore riportato nella nota di aggiornamento del Def, il Documento di economia e finanza, pari a 45,4 miliardi, «il fabbisogno del 2012 è superiore di circa 3 miliardi per effetto – spiega il Tesoro- dell’anticipazione, a dicembre, del pagamento delle quote dei mutui da parte delle amministrazioni centrali e degli enti territoriali alla Cassa depositi e prestiti». Dicembre d’oro A tirare la volata al buon andamento dei conti pubblici è stato come sempre il mese di dicembre tradizionalmente periodo di incassi per lo Stato, quest’anno più che mai per effetto della reintroduzione dell’Imu. In particolare, si legge ancora nella nota del ministero dell’Economia, dal lato degli incassi nel mese di dicembre è da segnalare il buon andamento delle entrate fiscali, il versamento per circa 400 milioni di tributi, contributi previdenziali e assistenziali e premi per l’assicurazione obbligatoria, sospesi per favorire il superamento delle conseguenze del sisma del maggio 2012 e l’incasso di 13,5 miliardi di Imposta municipale unica. Sempre alla voce entrate, inoltre, «si è realizzato l’introito di circa 1,7 miliardi di euro per la vendita di quote Sa-ce e Simest (società sempre controllate dal Tesoro – ndr) alla Cassa depositi e prestiti». Dal lato dei pagamenti, rispetto all’analogo mese di dicembre 2011, il rendiconto di fine anno del ministero dell’Economia segnala l’aumento della spesa per interessi ed il pagamento delle quote dei mutui da parte delle amministrazioni centrali e degli enti territoriali alla cassa depositi e prestiti che nell’anno 2011 slittarono al mese di gennaio 2012 per una diversa calendarizzazione. Record dal 2003 Per trovare un dato miglior di quello dello scorso anno, nello score dell’azienda Italia bisogna andare indietro nel tempo di diversi anni: nel 2003 e nel 2004 il fabbisogno di era attestato su livelli analoghi, rispettivamente a 47,3 e 49,9 miliardi di euro, per poi salire a quota 59,3 nel 2005, scendere a 34,4 e poi a 29,5 nel 2006 e nel 2007 e quindi balzare a 52,3 nel 2008, primo annodi vera e conclamata crisi economica globale. Il dato del 2009, 86,85 miliardi di euro di fabbisogno, di fatto di deficit, era stato ancora più pesante. Nel 2010 ci eravamo fermati invece a quota 67, e a 63,8 miliardi di euro l’anno seguente. Meno Bot in emissione Per quest’anno appena le stime del Tesoro prevedono un’ulteriore riduzione del fabbisogno del settore statale tanto che il ministero dell’Economia nel diramare prima delle fine dell’anno le nuove linee guida della gestione del debito pubblico ha messo in conto una significativa riduzione delle emissioni di Bot.

 

Rosaria Talarico

Rosaria Talarico

Giornalista professionista, è laureata in Scienze della Comunicazione presso l'Università La Sapienza di Roma con una tesi sulle tecniche di intervista. Collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani (L'espresso, La Stampa, Il Foglio, Il Corriere delle Comunicazioni, Economy) occupandosi di vari settori. Scrive articoli di economia, finanza, cronaca, politica, esteri, media e tecnologia. Nel 2007 ha vinto la sezione giovani del premio Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) con il reportage sul precariato nel mondo della scuola pubblicato dal quotidiano La Stampa. In passato ha lavorato per Milano Finanza (Class Editori) e il settimanale Il Mondo (Rcs), nelle redazioni di Roma e Milano. Nel 2008 ha fatto parte dell'ufficio stampa del Ministero dei Trasporti. In precedenza, sempre nell'ambito degli uffici stampa, ha lavorato per le Camere di commercio italiane all'estero e per la società aeronautica Aérospatiale Matra Lagardère Internationale (ora Eads).

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