PD VERSO LE PRIMARIE Rush finale per i candidati Entro domani il deposito delle firme. Colombo in difficoltà e l’incognita Pannella
ROSARIA TALARICO
ROMA
Armati di calcolatrice e pazienza gli aspiranti candidati al Partito
democratico procedono ai conteggi. Conclusa la raccolta delle firme per le
candidature alla segreteria nazionale del Pd, domani andranno consegnati
all’Ufficio tecnico amministrativo nazionale tutti i documenti. I candidati
dovranno presentare, oltre alla dichiarazione d’intenti, un numero compreso
tra le due-tremila firme, di cui almeno cento raccolte in cinque regioni
diverse, secondo quanto prevede il «Regolamento per l’elezione delle
assemblee costituenti dell’Ulivo-Pd».
Candidati indaffarati e incuranti del caldo e del week-end. «È stata molto
dura, ma la mobilitazione del web ha prodotto qualcosa di grande» esulta
Mario Adinolfi, che ha raccolto 2.200 firme per la presentazione della sua
candidatura. Mentre Rosy Bindi, che domani aprirà la sua campagna elettorale
a Napoli, può vantare di avere «ben più di tremila firme da depositare
lunedì per le primarie del 14 ottobre». Il ministro delle Politiche per la
famiglia motiva così il successo: «Rappresento una novità politica perché
per la prima volta una donna compete per la leadership di un partito. Ho una
buona partenza nei sondaggi».
Senza problemi anche Walter Veltroni ed Enrico Letta, mentre chi la prende
con filosofia è Furio Colombo. «Non ho una risposta da candidato vincente da
dare. Le firme arrivano, ma non ho il polso della situazione. Certo, non
avere un’organizzazione è un handicap. Tutto è stato affidato alla buona
volontà dei cittadini, a cui sono grato, mobilitati attraverso il sito». Che
hanno risposto proprio con entusiasmo se addirittura vengono di persona a
consegnare le firme. «Arriveranno lunedì in treno e in aereo da Sassari o da
Avellino, perché i corrieri non avrebbero fatto in tempo. C’è l’insegnante
del Sud o il professore universitario della Sardegna. Poi tutto questo
lavoro andrà misurato con lo strano regolamento, per verificare che le firme
siano vidimate come richiesto. Nel paese dell’autocertificazione di
Bassanini è curioso e bizzarro che ci siano tutte queste procedure. Nelle
primarie americane, i cittadini firmano e basta». Infine un pizzico di
realismo: «Sono conscio che le firme non sono un fiume. Ma aspettiamo. Non
potrei fare l’exit poll di me stesso». Bocche cucite invece dalle parti dei
Radicali, dotati però di una macchina formidabile. Quante saranno le firme
raccolte da Marco Pannella? «Stanno arrivando le schede da tutta Italia.
Oggi metteremo tutto in uno scatolone e procederemo al conteggio» dicono dal
suo entourage. Una volta selezionati i candidati, l’ufficio di presidenza
dovrà promuovere dei confronti tra loro in assemblee e iniziative pubbliche
che potranno tenersi nei 20 giorni precedenti la data delle elezioni,
fissata per il 14 ottobre. Massima austerità sulle spese. Banditi gli spot
su giornali, radio e tv. Per contenere i costi della campagna elettorale,
infatti, i candidati non potranno servirsi di messaggi pubblicitari a
pagamento.