Rosaria Talarico

"Natural born journalist"

Emma Bonino “Lasciare prima è una trappola”


ROSARIA TALARICO
ROMA
Ministro Bonino, perché costringere le donne, già sufficientemente
discriminate in fatto di retribuzioni, ad andare anche in pensione più
tardi?
La verità è che le donne sono usate come badanti per obbligo, infermiere per
obbligo in sostituzione di servizi sociali inesistenti. Rispetto a questo
una pensione anticipata di cinque anni e quindi anche meno sostanziosa non
mi pare un grande indennizzo rispetto al doppio lavoro che le donne fanno
tutta la vita. E’ una trappola, che per altro abbiamo solo noi in Europa e
non mi pare che negli altri paesi le donne siano più sfruttate che da noi,
dove vince un familismo che ci penalizza.
Come si concilia l’innalzamento con il lavoro di «cura della famiglia» che
da sempre ricade sulla donna?
Il problema non è l’innalzamento che è inevitabile, ma rafforzare tutti gli
ammortizzatori sociali finora sostituiti dalle donne: asili nido e strutture
di sostegno per anziani e malati, dato che nell’Italia del Family Day questi
supporti non ci sono. Di tutto il pacchetto previdenza spendiamo il 4,4% per
la famiglia rispetto alla media europea del 7%. E solo 6 bambini su 100
hanno accesso agli asili pubblici. In Francia sono il 29%, in Irlanda il 38%
e in Danimarca il 64%. L’agenda di Lisbona ci chiede di raggiungere la media
del 33% entro il 2010.
Come se ne esce?
Si potrebbe fare come in altri paesi: conti alla mano, investire i risparmi
ottenuti con l’innalzamento dell’età pensionabile femminile in politiche di
sostegno alle donne.
Ma in che modo dovrebbe avvenire l’innalzamento?
Si può scegliere la forma che ci piace di più tra quelle dei vari paesi
europei. Dal punto di vista normativo giuristi ce ne sono a bizzeffe.
Intanto superiamo l’inerzia di fondo.
Ma le donne potranno essere libere di scegliere se restare qualche anno in
più al lavoro o no?
In teoria già adesso si può decidere di rimanere a lavorare, ma la pressione
sociale è tale che lo stesso datore di lavoro è più contento di non tenersi
la signora Gina. La volontarietà non ha funzionato quasi mai perché andando
in pensione sono contenti tutti, datori di lavoro in primis, tranne le donne
che devono continuare a essere mogli, madri, infermiere e amanti se ancora
ce la facciamo…
Ha parlato della sua posizione con le altre colleghe ministro?
Penso che la Pollastrini un ragionamento lo farebbe se ci fosse un vero
sostegno alle donne in età lavorativa. Con Giovanna Melandri ne ho parlato
direttamente e non mi pareva affatto contraria. Rosy Bindi potrebbe essere
d’accordo se si puntasse a una politica della famiglia più seria ed europea
invece che a quella proclamata nel Family Day.
E le altre donne cosa le dicono?
Non sono poi tantissime quelle che vogliono andare a casa a fare le badanti
per forza. Nel nostro paese cosa è prioritario? Del 15% del Pil che ci costa
la previdenza, il 92% va per pensioni e sanità. Con quello che resta bisogna
fare tutto il resto.

Rosaria Talarico

Rosaria Talarico

Giornalista professionista, è laureata in Scienze della Comunicazione presso l'Università La Sapienza di Roma con una tesi sulle tecniche di intervista. Collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani (L'espresso, La Stampa, Il Foglio, Il Corriere delle Comunicazioni, Economy) occupandosi di vari settori. Scrive articoli di economia, finanza, cronaca, politica, esteri, media e tecnologia. Nel 2007 ha vinto la sezione giovani del premio Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) con il reportage sul precariato nel mondo della scuola pubblicato dal quotidiano La Stampa. In passato ha lavorato per Milano Finanza (Class Editori) e il settimanale Il Mondo (Rcs), nelle redazioni di Roma e Milano. Nel 2008 ha fatto parte dell'ufficio stampa del Ministero dei Trasporti. In precedenza, sempre nell'ambito degli uffici stampa, ha lavorato per le Camere di commercio italiane all'estero e per la società aeronautica Aérospatiale Matra Lagardère Internationale (ora Eads).

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