Rosaria Talarico

"Natural born journalist"

RIFORME LE POLEMICHE Chiesa e sindacati dicono di no al lavoro domenicale L’Avvenire: è un giorno speciale, va preservato Camusso: il consumo non può essere l’unico modello


ROSARIA TALARICO
ROMA
Domenica è sempre domenica: «Un giorno che è come nessun altro. Perché libero, festivo, speciale. E che perciò va preservato dall’obbligo invadente del lavoro, del vendere e del comprare». Lo ha scritto Avvenire, il quotidiano della Conferenza episcopale italiana. E sarebbe tutto normale per un giornale cattolico, se non fosse per l’inedita alleanza «pro domenica» con i sindacati. L’editoriale apparso sul quotidiano della Cei serviva infatti a presentare l’iniziativa in difesa della domenica che si è svolta ieri nelle piazze di 12 Paesi europei. Una «santa alleanza» di associazioni religiose e sindacati, riuniti nella European Sunday alliance. «Nel nostro Paese – sottolineava Avvenire – i volantinaggi che saranno organizzati dalle federazioni del commercio di Cgil, Cisl e Uil in una decina di città assumono un significato particolare all’indomani del decreto Salva-Italia». Che con un provvedimento ad hoc ha stabilito che molti esercizi pubblici potranno restare aperti 24 ore su 24, e tutte le 52 domeniche di un anno.
«Una norma non ancora pienamente in vigore – e sulla quale alcune Regioni hanno già annunciato ricorso alla Consulta – ma che è emblematica di una deriva culturale». Così secondo Avvenire che ha benedetto l’iniziativa europea per la quale sono scesi in campo ottanta organismi (dai sindacati alle chiese cristiane) pronti a sostenere l’European Sunday alliance, fondata a Bruxelles nel giugno 2011. In Austria l’alleanza coinvolge anche le comunità musulmana ed ebraica. Quasi a sottolineare come il problema riguardi tutto il Vecchio Continente.
E ieri Avvenire ha rilanciato il tema con un’intervista alla leader della Cgil, Susanna Camusso: «Il consumo non può essere l’unico modello di vita sociale. Per questo la domenica va preservata nel suo valore» ha spiegato al quotidiano dei Vescovi, «l’unica offerta sociale che si avanza sembra quella di passare la propria vita in un centro commerciale. Il sindacato unitariamente sta già contrastando le aperture generalizzate e devo dire che anche nel mondo della grande distribuzione non c’è stato consenso unanime al provvedimento del governo». Il rischio sarebbe quello che le domeniche vengano frammentate, rese omogenee agli altri giorni della settimana. Tema questo sul quale anche gli altri sindacati hanno fatto sentire la propria voce. Secondo la Uil il lavoro domenicale «va regolamentato», spiega Carmelo Barbagallo, «per evitare un uso selvaggio da parte della grande distribuzione». Taglia corto l’Ugl: «Il riposo della domenica – afferma Giovanni Centrella – non può essere compensato con il riposo in qualsiasi giorno della settimana, quindi va ripensato il sistema, salvaguardando la libertà del datore di lavoro e del dipendente di regolarsi secondo le proprie esigenze». Critica sulle domeniche anche Confcommercio, «questa deregulation non gioverà né ai consumi né al pluralismo distributivo del nostro Paese. Serve quindi, un’urgente rivisitazione della normativa».

Rosaria Talarico

Rosaria Talarico

Giornalista professionista, è laureata in Scienze della Comunicazione presso l'Università La Sapienza di Roma con una tesi sulle tecniche di intervista. Collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani (L'espresso, La Stampa, Il Foglio, Il Corriere delle Comunicazioni, Economy) occupandosi di vari settori. Scrive articoli di economia, finanza, cronaca, politica, esteri, media e tecnologia. Nel 2007 ha vinto la sezione giovani del premio Ucsi (Unione cattolica stampa italiana) con il reportage sul precariato nel mondo della scuola pubblicato dal quotidiano La Stampa. In passato ha lavorato per Milano Finanza (Class Editori) e il settimanale Il Mondo (Rcs), nelle redazioni di Roma e Milano. Nel 2008 ha fatto parte dell'ufficio stampa del Ministero dei Trasporti. In precedenza, sempre nell'ambito degli uffici stampa, ha lavorato per le Camere di commercio italiane all'estero e per la società aeronautica Aérospatiale Matra Lagardère Internationale (ora Eads).

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