Pansa: mi dò sei mesi per battere l’emergenza
ROSARIA TALARICO
ROMA
Caronte che naviga in un mare di «monnezza». Il compito del neo commissario
straordinario per l’emergenza rifiuti, il prefetto di Napoli Alessandro
Pansa, sarà traghettare la Campania dall’emergenza alla gestione ordinaria
dei rifiuti in sei mesi. Lui stesso ammette che la strada è in salita
(aggiungendo però, subito dopo che «lui le salite le sa affrontare»). In
salita anche a causa del tempo, solo sei mesi, che qualcuno giudica troppo
breve per riportare alla normalità una situazione critica da anni (e che ha
visto avvicendarsi sulla poltrona di commissario due personaggi tosti come
Guido Bertolaso e Corrado Catenacci).
La ricetta di Pansa, il cui nuovo incarico si aggiunge a quello già
impegnativo di prefetto partenopeo («chiederò ai miei uffici di lavorare di
più», ha detto), prevede trasparenza totale, dialogo e mantenimento delle
promesse per recuperare il rapporto di fiducia con i residenti e scongiurare
ulteriori blocchi e proteste.
«I cittadini da un lato vogliono che il problema dei rifiuti sia risolto –
ha osservato Pansa – dall’altro sono preoccupati, spaventati che siano
adottate soluzioni che possano arrecare danno all’ambiente, alla salute. I
cittadini di Acerra non è che si lamentino senza ragione. Hanno subìto
problemi, danni. È evidente che ad Acerra il primo discorso da fare è:
bonifichiamo i danni. E poi trasparenza totale e mantenere le promesse che
si fanno».
Nessuna soddisfazione per chi prova a stuzzicarlo sul fatto che la sua
nomina rappresenti un atto di sfiducia nei confronti degli enti locali.
«Anzi, il meccanismo è stato proprio quello di riaffidare un po’ di più un
ruolo al territorio», ribadisce: «Non è sfiducia, è un meccanismo per
passare all’ordinarietà nella maniera meno dolorosa e più efficace
possibile».
Intanto il neocommissario può contare su un alleato speciale, il cardinale
Crescenzio Sepe, che pregherà per lui «affinché si possano trasformare i
rifiuti in qualcosa di diverso». L’arcivescovo di Napoli, scherzando sulla
nomina di Pansa, ha aggiunto sorridendo «l’hanno caricato di monnezza».
Riferimento neanche tanto metaforico. Lunedì sera chiuderà la discarica di
Difesa Grande (Avellino), intanto è già aperto il sito di stoccaggio di
Macchia Soprana, a Serre (Salerno). Secondo Pansa, a Savignano Irpino in
tempi abbastanza brevi inizieranno i lavori, mentre a Terzigno (Napoli) «non
ci sarà un discarica ma si utilizzeranno i rifiuti trattati per ricoprire le
grosse voragini che ci sono».